Giobbe, 27
2. Per la vita di Dio, che mi ha privato del mio diritto, per l'Onnipotente che mi ha amareggiato l'animo,
2. Per la vita di Dio, che mi ha privato del mio diritto, per l'Onnipotente che mi ha amareggiato l'animo,
Giobbe 27 è un capitolo in cui il lavoro continua a parlare della sua giustizia e dell'ingiustizia che gli è accaduto, mentre i suoi amici lo accusano di fare qualcosa di sbagliato per meritare tali afflizioni. Il lavoro afferma la sua innocenza e crede che Dio sia giusto e punirà i malvagi. Di seguito sono riportati cinque versi relativi agli argomenti trattati nel lavoro 27:
Proverbi 11:18: "Il malvagio riceve uno stipendio fuorviante, ma chiunque sembri la giustizia raccoglierà la vera ricompensa". Questo verso enfatizza la convinzione di Giobbe nella giustizia divina che Dio punirà i malvagi e ricompenserà i giusti.
Salmo 34:21: "Il male ucciderà i malvagi e quelli che odiano i giusti saranno condannati." Giobbe crede che coloro che lo accusano siano malvagi e Dio li punirà.
Salmo 37:28: "Perché il Signore ama la giustizia e non abbandona i suoi fedeli; saranno sempre protetti, ma la discesa dei malvagi verrà sterminata". Giobbe crede che Dio proteggerà i giusti e punirà i malvagi.
Proverbi 10:25: "Come l'improvvisa tempesta, che passa e presto va, quindi sono i malvagi che prosperano, senza sapere da dove viene la sventura." Giobbe crede che la prosperità dei malvagi sia temporanea e che la sventura li raggiungerà.
Salmo 9:16: "Il Signore è noto alla giustizia che esercita; i malvagi cadono nelle loro stesse trappole". Questo verso sottolinea la convinzione di Giobbe che Dio è giusto e che i malvagi saranno puniti per le sue azioni malvagie.
“Mesmo a menor transgressão às leis de Deus será levada em conta.” São Padre Pio de Pietrelcina