1. Al maestro di coro. Maskil. Dei figli di Core.

2. Come una cerva anela verso rivi di acqua, così l'anima mia anela verso di te, o Dio.

3. L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente. Quando potrò venire a contemplare il volto di Dio?

4. Pane son diventate per me le mie lacrime, giorno e notte, quando dicono a me tutto il giorno: "Dov'è il tuo Dio?".

5. Quelle cose voglio ricordare ed effondere l'anima mia dinanzi a lui: quando entravo nel tabernacolo di maestà, fino alla casa di Dio, fra voci di giubilo e di lode, strepito di folla festante!

6. Perché ti abbatti, anima mia, e fremi dentro di me? Spera in Dio, perché ancora potrò lodarlo, salvezza del mio volto e mio Dio.

7. Su di me l'anima mia si fa triste, perché ti ricordo dalla terra del Giordano e dell'Ermon, dal monte Misar:

8. abisso ad abisso fa eco, al mormorio dei tuoi ruscelli... Tutte le tue onde e i tuoi flutti su di me son passati.

9. Disponga il Signore di giorno la sua misericordia e di notte il suo canto sarà con me, quale preghiera al Dio della mia vita.

10. Vorrei dire a Dio, mia roccia: "Perché mi hai dimenticato? Perché triste dovrò camminare, sotto l'oppressione del mio nemico?".

11. Tali da spezzare le mie ossa sono gl'insulti dei miei avversari, che tutto il giorno mi ripetono: "Dov'è il tuo Dio?".

12. Perché ti abbatti, anima mia, e fremi dentro di me? Spera in Dio, perché ancora potrò lodarlo, salvezza del mio volto e mio Dio.





“E’ na dor que o amor se torna mais forte.” São Padre Pio de Pietrelcina