Löydetty 142 Tulokset: Geremia

  • Quando divenne re, Ioacaz aveva trentatrè anni; regnò tre mesi in Gerusalemme. Sua madre, di Libna, si chiamava Camutàl, figlia di Geremia. (Re 2 23, 31)

  • Quando divenne re, Sedecìa aveva ventun anni; regnò undici anni in Gerusalemme. Sua madre, di Libna, si chiamava Camutàl, figlia di Geremia. (Re 2 24, 18)

  • Questi sono i capi dei loro casati: Efer, Isèi, Elièl, Azrièl, Geremia, Odavìa e Iacdièl, uomini valorosi e famosi, capi dei loro casati. (Cronache 1 5, 24)

  • Geremia, Iacaziel, Giovanni e Iozabàd di Ghedera; (Cronache 1 12, 5)

  • Mismanna il quarto, Geremia il quinto, (Cronache 1 12, 11)

  • Geremia il decimo, Makbannai l'undecimo. (Cronache 1 12, 14)

  • Geremia compose un lamento su Giosia; tutti i cantori e le cantanti lo ripetono ancora nei lamenti su Giosia; è diventata una tradizione in Israele. Esso è inserito fra i lamenti. (Cronache 2 35, 25)

  • Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore suo Dio. Non si umiliò davanti al profeta Geremia che gli parlava a nome del Signore. (Cronache 2 36, 12)

  • attuandosi così la parola del Signore, predetta per bocca di Geremia: «Finché il paese non abbia scontato i suoi sabati, esso riposerà per tutto il tempo nella desolazione fino al compiersi di settanta anni». (Cronache 2 36, 21)

  • Nell'anno primo di Ciro, re di Persia, a compimento della parola del Signore predetta per bocca di Geremia, il Signore suscitò lo spirito di Ciro re di Persia, che fece proclamare per tutto il regno, a voce e per iscritto: (Cronache 2 36, 22)

  • Nell'anno primo del regno di Ciro, re di Persia, perché si adempisse la parola che il Signore aveva detto per bocca di Geremia, il Signore destò lo spirito di Ciro re di Persia, il quale fece passare quest'ordine in tutto il suo regno, anche con lettera: (Esdra 1, 1)

  • Seraia, Azaria, Geremia, (Neemia 10, 3)


“Subamos sem nos cansarmos, sob a celeste vista do Salvador. Distanciemo-nos das afeições terrenas. Despojemo-nos do homem velho e vistamo-nos do homem novo. Aspiremos à felicidade que nos está reservada.” São Padre Pio de Pietrelcina