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Acab riferì a Gezabele ciò che Elia aveva fatto e che aveva ucciso di spada tutti i profeti. (Re 1 19, 1)
Gezabele inviò un messaggero a Elia per dirgli: «Gli dei mi facciano questo e anche di peggio, se domani a quest'ora non avrò reso te come uno di quelli». (Re 1 19, 2)
Poi ungerai Ieu, figlio di Nimsi, come re di Israele e ungerai Eliseo figlio di Safàt, di Abel-Mecola, come profeta al tuo posto. (Re 1 19, 16)
Entrò da lui la moglie Gezabele e gli domandò: «Perché mai il tuo spirito è tanto amareggiato e perché non vuoi mangiare?». (Re 1 21, 5)
Allora sua moglie Gezabele gli disse: «Tu ora eserciti il regno su Israele? Alzati, mangia e il tuo cuore gioisca. Te la darò io la vigna di Nabot di Izreèl!». (Re 1 21, 7)
Gli uomini della città di Nabot, gli anziani e i capi che abitavano nella sua città, fecero come aveva ordinato loro Gezabele, ossia come era scritto nelle lettere che aveva loro spedite. (Re 1 21, 11)
Quindi mandarono a dire a Gezabele: «Nabot è stato lapidato ed è morto». (Re 1 21, 14)
Riguardo poi a Gezabele il Signore dice: I cani divoreranno Gezabele nel campo di Izreèl. (Re 1 21, 23)
In realtà nessuno si è mai venduto a fare il male agli occhi del Signore come Acab, istigato dalla propria moglie Gezabele. (Re 1 21, 25)
Dopo la morte di Acab Moab si ribellò a Israele. (Re 2 1, 1)
Gli abitanti della città dissero a Eliseo: «Ecco è bello soggiornare in questa città, come tu stesso puoi constatare, signore, ma l'acqua è cattiva e la terra è sterile». (Re 2 2, 19)
Ma alla morte di Acab, Mesa si ribellò al re di Israele. (Re 2 3, 5)