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Allora Baldassàr ordinò che vestissero Daniele di porpora e ponessero intorno al suo collo una collana d'oro e proclamassero che egli era terzo nel governo del regno. (Daniele 5, 29)
e sopra di loro tre alti funzionari, di cui uno era Daniele, ai quali quei satrapi dovevano render conto, cosicché il re non fosse importunato. (Daniele 6, 3)
Ora, poiché il nostro Daniele eccelleva sopra gli alti funzionari e i satrapi, essendo in lui uno spirito superiore, il re decise di affidargli il governo di tutto il regno. (Daniele 6, 4)
Allora gli alti funzionari e i satrapi cercarono un motivo per accusare Daniele sul suo governo del regno, ma non riuscirono a trovare nessun motivo di accusa o di corruzione, perché egli era fedele, e mai si poté trovare contro di lui accusa di colpa o di negligenza. (Daniele 6, 5)
Allora quelli dissero: "Non troveremo mai nessuna colpa contro questo Daniele, se non troveremo contro di lui qualcosa riguardo alla legge del suo Dio". (Daniele 6, 6)
Daniele, appena ebbe conosciuto che era stato redatto il documento, andò a casa. Le finestre della sua camera alta erano poste in direzione di Gerusalemme e tre volte al giorno si inginocchiava, pregava e lodava il suo Dio, come era solito fare anche prima di allora. (Daniele 6, 11)
Allora quegli uomini si affrettarono e trovarono Daniele che pregava e supplicava il suo Dio. (Daniele 6, 12)
Allora replicarono al re: "Daniele, che è dei deportati di Giuda, non si è preoccupato di te, o re, né della proibizione che tu hai fatto mettere per scritto e tre volte al giorno fa la sua preghiera". (Daniele 6, 14)
Allora il re, quando ebbe udito ciò, si addolorò molto, si dette premura di salvare Daniele, e fino al tramonto del sole cercò di liberarlo. (Daniele 6, 15)
Allora, dietro ordine del re, portarono via Daniele e lo gettarono nella fossa dei leoni. Ma il re si rivolse così a Daniele: "Il tuo Dio, che tu servi con tanta costanza, possa salvarti!". (Daniele 6, 17)
Fu portata una pietra e fu messa sopra la bocca della fossa e il re la sigillò con il suo anello e con l'anello dei suoi dignitari, perché niente venisse mutato riguardo a Daniele. (Daniele 6, 18)
e quando si fu avvicinato alla fossa chiamò Daniele con voce angosciata. Il re si rivolse a Daniele: "Daniele, servo del Dio vivo, il tuo Dio, che tu servi con tanta costanza, è riuscito a salvarti dai leoni?". (Daniele 6, 21)