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le pietanze della sua mensa, la dimora dei suoi servi, la tenuta dei suoi ministri e le loro divise, i suoi coppieri e le loro vesti e gli olocausti che offriva nel tempio del Signore, restò senza respiro. (Cronache 2 9, 4)
perché i nostri padri sono stati infedeli e hanno operato il male agli occhi del Signore, nostro Dio, abbandonandolo, stornando il loro volto dalla dimora del Signore e voltandogli le spalle. (Cronache 2 29, 6)
I sacerdoti e i leviti si misero a benedire il popolo; si udì la loro voce, e la loro preghiera giunse alla sua santa dimora nel cielo. (Cronache 2 30, 27)
Il Signore, Dio dei loro padri, mandò sin dall'inizio e senza posa i suoi messaggeri ad avvertirli, perché aveva compassione del suo popolo e della sua dimora, (Cronache 2 36, 15)
Tutto il resto del popolo, in tutti i luoghi dov'esso dimora, dai residenti in quei luoghi sia rifornito d'argento, d'oro, di beni e di bestiame, di offerte volontarie per la casa di Dio, che è a Gerusalemme". (Esdra 1, 4)
per portare l'argento e l'oro che il re e i suoi consiglieri hanno spontaneamente offerto al Dio d'Israele, la cui dimora è a Gerusalemme; (Esdra 7, 15)
I capi del popolo presero dimora in Gerusalemme; il resto del popolo tirò a sorte per far venire ad abitare a Gerusalemme, la città santa, un uomo su dieci, e gli altri nove nelle città. (Neemia 11, 1)
Il popolo benedisse tutti coloro che spontaneamente presero dimora in Gerusalemme. (Neemia 11, 2)
Alcune persone di Tiro, che avevano preso dimora in Gerusalemme, importavano pesce e ogni specie di mercanzia e poi la vendevano ai figli di Giuda di sabato e in Gerusalemme. (Neemia 13, 16)
Da giovane, quando mi trovavo in Israele, mia patria, tutta la tribù del mio antenato, Neftali, si separò dalla dinastia di Davide e da Gerusalemme, la città scelta tra tutte le tribù d'Israele come luogo dei loro sacrifici, essendo stato ivi edificato e consacrato per tutte le generazioni future il tempio, dimora dell'Altissimo. (Tobi 1, 4)
Ora agisci secondo il tuo beneplacito; ordina che mi venga tolta la vita, in modo che sparisca dalla faccia della terra e divenga terra; giacché per me è meglio morire che vivere. Mi sono sentito insultare senza motivo e provo un grande dolore. Ordina, o Signore, che io sia liberato da questa prova. Lasciami partire per la dimora eterna e non distogliere da me il tuo volto, o Signore. Per me, infatti, è meglio morire che vivere passando per questa grande prova, sentendomi insultare". (Tobi 3, 6)
Una luce risplendente brillerà in tutte le regioni della terra. Nazioni numerose verranno a te da lontano, e gli abitanti di tutti i confini della terra verranno verso la dimora del tuo santo nome, portando in mano i doni per il Re del cielo. Generazioni senza fine esprimeranno in te l'esultanza e il nome della città eletta durerà per sempre. (Tobi 13, 13)