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Intanto giungeva a Sichem, insieme ai suoi fratelli, un certo Gaal, figlio di Obed, il quale riuscì a guadagnarsi la fiducia dei signori di Sichem. (Giudici 9, 26)
Gaal, figlio di Obed, tenne ai Sichemiti questo discorso: "Chi è Abimèlech e chi sono i Sichemiti, perché gli dobbiamo stare sottomessi? Egli è figlio di Ierub-Baal e Zebul governa la città per lui. E pensare che in passato furono loro sottomessi alla gente di Camor, il capostipite dei Sichemiti! (Giudici 9, 28)
Quando Zebul, il governatore della città, seppe del discorso di Gaal, figlio di Obed, si sdegnò (Giudici 9, 30)
e mandò messi ad Abimèlech, ad Aruma, con questo messaggio: "Gaal, figlio di Obed, e i suoi fratelli sono arrivati a Sichem e sono di fatto padroni della città per staccarla da te. (Giudici 9, 31)
Gaal, figlio di Obed, uscì dalla città e schierò i suoi uomini davanti alla porta. Allora Abimèlech e i suoi uomini uscirono fuori dal luogo dove erano appostati. (Giudici 9, 35)
Quando Gaal li scorse, disse a Zebul: "Vedo gente che scende dall'alto dei colli". Ma Zebul gli rispose: "E' l'ombra dei colli che scambi per uomini!". (Giudici 9, 36)
Gaal insisteva: "Vedo uomini che calano dall'"Ombelico della terra", e un'altra colonna arriva dalla strada della "Quercia degli indovini"". (Giudici 9, 37)
Gaal, alla testa dei signori di Sichem, dette battaglia ad Abimèlech; (Giudici 9, 39)
Poi Abimèlech tornò ad Aruma, mentre Zebul inseguiva Gaal e i suoi fratelli per impedir loro di restare a Sichem. (Giudici 9, 41)