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Io allora m'appressai all'angelo pregandolo di darmi il libriccino. Egli mi disse: "Prendilo e inghiottilo: esso sarà amaro al tuo stomaco, nella bocca sarà dolce come il miele". (Apocalisse 10, 9)
Presi il libriccino dalla mano dell'angelo e lo inghiottii: nella bocca era dolce come il miele; ma dopo che l'ebbi inghiottito, le mie viscere si riempirono d'amarezza. (Apocalisse 10, 10)
Quindi mi fu detto: "E' necessario che tu faccia ancora profezie su popoli, nazioni e re senza numero". (Apocalisse 10, 11)
Mi fu data una canna, simile a verga, con questo comando: "Orsù, prendi le misure del tempio di Dio e dell'altare con quanti ivi fanno adorazione. (Apocalisse 11, 1)
Se per caso qualcuno vorrà far loro del male, uscirà dalla loro bocca un fuoco che divorerà i loro nemici; perciò se qualcuno volesse far loro del male, in quella maniera dovrà morire. (Apocalisse 11, 5)
Quindi i loro cadaveri rimarranno esposti nella piazza della grande città, che si chiama allegoricamente Sodoma o Egitto, proprio dove il loro Signore fu crocifisso. (Apocalisse 11, 8)
Contempleranno i loro cadaveri per tre giorni e mezzo uomini di ogni razza, popolo, lingua e nazione, impedendo che essi siano messi nella tomba. (Apocalisse 11, 9)
Udirono quindi una gran voce dal cielo che disse loro: "Salite quassù!". Essi salirono nel cielo su una nuvola e i loro nemici rimasero a guardarli. (Apocalisse 11, 12)
In quel momento avvenne un gran terremoto, per cui crollò la decima parte della città. E morirono nel terremoto settemila persone. I superstiti, presi dallo spavento, diedero gloria al Dio del cielo. (Apocalisse 11, 13)
Il secondo "guai" è passato; ma ecco: il terzo "guai" viene presto. (Apocalisse 11, 14)
Finalmente il settimo angelo suonò la sua tromba: si levarono nel cielo grandi clamori: "E' passata la regalità del mondo al nostro Signore e al suo Cristo, che regnerà nei secoli dei secoli!". (Apocalisse 11, 15)
Allora i ventiquattro Seniori, che sedevano davanti a Dio sui loro seggi, si prostrarono davanti a Dio in atto di adorazione dicendo: (Apocalisse 11, 16)