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Diceva a gran voce: "Temete Dio e dategli gloria, poiché giunta è l'ora del suo giudizio. Adorate Colui che ha fatto il cielo e la terra, il mare e le sorgenti d'acqua". (Apocalisse 14, 7)
Dal tempio uscì un altro angelo che gridò a gran voce a colui che stava sulla nuvola: "Getta la tua falce e mieti, ché giunto è il tempo di mietere; disseccata è la messe della terra". (Apocalisse 14, 15)
Allora colui che stava sulla nuvola gettò la falce sulla terra e fu mietuta la terra. (Apocalisse 14, 16)
E un altro angelo, quello che ha potere sul fuoco, uscì dalla parte dell'altare e gridò a gran voce a colui che aveva la falce affilata: "Getta la tua falce affilata e taglia i grappoli della vigna della terra, giacché mature sono ormai le sue uve". (Apocalisse 14, 18)
Allora l'angelo gettò la sua falce sulla terra e vendemmiò la vigna della terra, gettandone l'uva nel grande tino del furore di Dio. (Apocalisse 14, 19)
Udii poi dal tempio una gran voce dire ai sette angeli: "Andate e versate sulla terra le sette coppe del furore di Dio". (Apocalisse 16, 1)
Il primo andò e versò la sua coppa sulla terra; una piaga maligna e perniciosa si produsse sugli uomini che portavano il marchio della bestia e ne adoravano l'immagine. (Apocalisse 16, 2)
Sono, infatti, spiriti demoniaci che, muniti di poteri taumaturgici, hanno il compito di chiamare a raccolta i re di tutta la terra per la guerra del gran giorno di Dio, l'Onnipotente. (Apocalisse 16, 14)
Vi furono allora lampi, voci e tuoni e un terremoto talmente grande, che mai è avvenuto un terremoto così veemente da quando l'umanità è apparsa sulla terra, (Apocalisse 16, 18)
con essa i re della terra hanno fornicato e col vino della sua prostituzione si sono inebriati gli abitanti della terra". (Apocalisse 17, 2)
Sulla fronte portava scritto un nome simbolico: "La grande Babilonia, la madre delle meretrici e delle abominazioni della terra". (Apocalisse 17, 5)
La bestia, che hai vista, era e non è più; sta per risalire dall'Abisso, per poi andarsene in perdizione. Al vedere la bestia che era e non è più e che riapparirà, rimarranno stupiti gli abitanti della terra, il cui nome non si trova scritto, sin dall'origine del mondo, sul libro della vita. (Apocalisse 17, 8)