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Esaù disse a suo padre: "Hai dunque una sola benedizione, padre mio? Benedicimi... anche me, padre mio!". Poi Esaù alzò la sua voce e pianse. (Genesi 27, 38)
Si alzò Giacobbe alla mattina, prese la pietra che si era posta come cuscino del suo capo e la rizzò come stele sacra e versò olio sulla sua sommità. (Genesi 28, 18)
Poi Giacobbe baciò Rachele, alzò la voce e pianse. (Genesi 29, 11)
Durante quella notte egli si alzò, prese le sue due mogli, le sue due serve, i suoi undici figlioli e attraversò il guado dello Iabbok. (Genesi 32, 23)
Poi Giacobbe alzò gli occhi, e vide arrivare Esaù che aveva con sé quattrocento uomini. Allora divise i figlioli fra Lia, Rachele e le due serve; (Genesi 33, 1)
Poi alzò gli occhi e vide le donne e i fanciulli e disse: "Chi sono questi con te?". Rispose: "Sono i figlioli che Dio s'è compiaciuto di dare al servo tuo". (Genesi 33, 5)
Poi egli alzò gli occhi e vide Beniamino, suo fratello, il figlio di sua madre, e disse: "E' questo il vostro fratello più giovane, di cui mi parlaste?" e aggiunse: "Dio ti dia grazia, figlio mio!". (Genesi 43, 29)
ma egli alzò la sua voce piangendo in modo che tutti gli Egiziani lo sentirono e la cosa fu risaputa nella corte del faraone. (Genesi 45, 2)
Così fecero Mosè ed Aronne, come aveva ordinato il Signore: alzò il suo bastone e colpì l'acqua che era nel fiume davanti agli occhi del faraone e agli occhi dei suoi servi, e tutta l'acqua che era nel fiume si cambiò in sangue. (Esodo 7, 20)
Nessuno vide il proprio fratello e nessuno si alzò in piedi per tre giorni, ma tutti i figli d'Israele avevano luce dove risiedevano. (Esodo 10, 23)
Il faraone si alzò di notte, lui, tutti i suoi servi e tutto l'Egitto, e ci fu un grande grido nell'Egitto, perché non c'era casa dove non ci fosse un morto. (Esodo 12, 30)
Mosè scrisse tutte le parole del Signore. Si alzò al mattino e costruì un altare sotto il monte, con dodici stele per le dodici tribù d'Israele. (Esodo 24, 4)