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  • Appena Gezabele sentì che Nabot era stato lapidato ed era morto, disse ad Acab: "Su, prendi possesso della vigna di Nabot di Izreèl, il quale ha rifiutato di dartela in cambio di denaro, perché Nabot non vive più, è morto". (Re 1 21, 15)

  • Egli disse: "Non ero forse presente in spirito quando quell'uomo si voltò dal suo carro per venirti incontro? Era forse il tempo di accettare denaro e di accettare abiti, oliveti, vigne, bestiame minuto e grosso, schiavi e schiave? (Re 2 5, 26)

  • Ioas disse ai sacerdoti: "Tutto il denaro delle cose sacre, che viene portato nel tempio del Signore, il denaro corrente versato da ognuno come riscatto della persona e tutto il denaro delle libere offerte di ciascuno al tempio del Signore, (Re 2 12, 5)

  • Il re Ioas convocò il sacerdote Ioiadà con i sacerdoti e disse loro: "Perché non avete riparato le parti danneggiate del tempio? D'ora innanzi non dovrete più ritirare il denaro dai vostri addetti, ma lo consegnerete direttamente per le parti danneggiate del tempio". (Re 2 12, 8)

  • I sacerdoti acconsentirono a non ricevere più il denaro dal popolo e a non curare il restauro del tempio. (Re 2 12, 9)

  • Il sacerdote Ioiadà prese una cassa, vi fece un buco nel coperchio e la pose a lato dell'altare, a destra di chi entra nel tempio del Signore. I sacerdoti custodi della soglia depositavano ivi tutto il denaro portato al tempio del Signore. (Re 2 12, 10)

  • Quando vedevano che nella cassa c'era molto denaro, saliva lo scriba del re, insieme con il sommo sacerdote, ed essi raccoglievano e contavano il denaro trovato nel tempio del Signore. (Re 2 12, 11)

  • Consegnavano il denaro controllato nelle mani degli esecutori dei lavori, sovrintendenti al tempio del Signore. Costoro lo distribuivano ai falegnami e ai costruttori che lavoravano nel tempio del Signore, (Re 2 12, 12)

  • Ma con il denaro portato al tempio del Signore non si dovevano fare nel tempio del Signore né coppe d'argento, né coltelli, né vasi per l'aspersione, né trombe, nessun oggetto d'oro o d'argento. (Re 2 12, 14)

  • Non si controllavano coloro nelle cui mani veniva consegnato il denaro da dare agli esecutori dei lavori, perché lavoravano con onestà. (Re 2 12, 16)

  • Il denaro del sacrificio di riparazione e del sacrificio per il peccato non era portato nel tempio del Signore, ma era per i sacerdoti. (Re 2 12, 17)

  • Per quel denaro Menachèm impose una tassa su Israele, sulle persone facoltose, per poterlo dare al re d'Assiria; da ognuno richiese cinquanta sicli. Così il re d'Assiria se ne andò e non rimase là nel paese. (Re 2 15, 20)


“A natureza humana também quer a sua parte. Até Maria, Mãe de Jesus, que sabia que por meio de Sua morte a humanidade seria redimida, chorou e sofreu – e como sofreu!” São Padre Pio de Pietrelcina