Romani, 7

La Sacra Bibbia (Versione CEI 2008)

1 O forse ignorate, fratelli - parlo a gente che conosce la legge - che la legge ha potere sull'uomo solo per il tempo in cui egli vive?

2 La donna sposata, infatti, per legge è legata al marito finché egli vive; ma se il marito muore, è liberata dalla legge che la lega al marito.

3 Ella sarà dunque considerata adultera se passa a un altro uomo mentre il marito vive; ma se il marito muore ella è libera dalla legge, tanto che non è più adultera se passa a un altro uomo.

4 Alla stessa maniera, fratelli miei, anche voi, mediante il corpo di Cristo, siete stati messi a morte quanto alla Legge per appartenere a un altro, cioè a colui che fu risuscitato dai morti, affinché noi portiamo frutti per Dio.

5 Quando infatti eravamo nella debolezza della carne, le passioni peccaminose, stimolate dalla Legge, si scatenavano nelle nostre membra al fine di portare frutti per la morte.

6 Ora invece, morti a ciò che ci teneva prigionieri, siamo stati liberati dalla Legge per servire secondo lo Spirito, che è nuovo, e non secondo la lettera, che è antiquata.

7 Che diremo dunque? Che la Legge è peccato? No, certamente! Però io non ho conosciuto il peccato se non mediante la Legge. Infatti non avrei conosciuto la concupiscenza, se la Legge non avesse detto: Non desiderare.

8 Ma, presa l'occasione, il peccato scatenò in me, mediante il comandamento, ogni sorta di desideri. Senza la Legge infatti il peccato è morto.

9 E un tempo io vivevo senza la Legge ma, sopraggiunto il precetto, il peccato ha ripreso vita

10 e io sono morto. Il comandamento, che doveva servire per la vita, è divenuto per me motivo di morte.

11 Il peccato infatti, presa l'occasione, mediante il comandamento mi ha sedotto e per mezzo di esso mi ha dato la morte.

12 Così la Legge è santa, e santo, giusto e buono è il comandamento.

13 Ciò che è bene allora è diventato morte per me? No davvero! Ma il peccato, per rivelarsi peccato, mi ha dato la morte servendosi di ciò che è bene, perché il peccato risultasse oltre misura peccaminoso per mezzo del comandamento.

14 Sappiamo infatti che la Legge è spirituale, mentre io sono carnale, venduto come schiavo del peccato.

15 Non riesco a capire ciò che faccio: infatti io faccio non quello che voglio, ma quello che detesto.

16 Ora, se faccio quello che non voglio, riconosco che la Legge è buona;

17 quindi non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me.

18 Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene: in me c'è il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo;

19 infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio.

20 Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me.

21 Dunque io trovo in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me.

22 Infatti nel mio intimo acconsento alla legge di Dio,

23 ma nelle mie membra vedo un'altra legge, che combatte contro la legge della mia ragione e mi rende schiavo della legge del peccato, che è nelle mie membra.

24 Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte?

25 Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore! Io dunque, con la mia ragione, servo la legge di Dio, con la mia carne invece la legge del peccato.




Versículos relacionados com Romani, 7:

Romani 7 affronta la lotta interna del cristiano tra carne e spirito. Il capitolo evidenzia la natura peccaminosa della carne e l'incapacità dell'uomo di raggiungere la giustizia con la propria forza. Paolo esprime la sua battaglia contro il peccato e il suo bisogno di un Salvatore di liberarlo dalla schiavitù del peccato.

Salmo 51:5: "Ecco, nell'iniquità ero formato e nel peccato mia madre mi ha concepito." Questo verso mette in evidenza la natura peccaminosa dell'uomo dalla nascita e si riferisce all'idea presentata in Romani 7:18-20, in cui Paolo riconosce la sua natura peccaminosa.

Romani 6:23: "Perché lo stipendio del peccato è la morte, ma il dono libero di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù nostro Signore". Questo verso evidenzia la necessità di salvezza per fede in Gesù Cristo, un tema enfatizzato in Romani 7:24-25.

Galati 5:16-17: "Ma dico: cammina nello spirito e non soddisfa mai la lussuria della carne. Perché la carne brama contro lo Spirito e lo Spirito contro la carne; e si contraggono l'uno all'altro, Quindi non fai quello che vuoi. " Questo verso si riferisce alla lotta tra la carne e lo spirito che si avvicina a Romani 7:14-23.

Romani 8:2: "Per la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte". Questo verso mette in evidenza la liberazione dell'uomo dalla schiavitù del peccato attraverso Gesù Cristo, un tema presentato in Romani 7:24-25.

1 Giovanni 1:8-10: "Se diciamo che non abbiamo peccato, noi stessi inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, è fedele e solo per perdonarci i peccati e noi Nel purificare da tutta l'ingiustizia. Se diciamo che non abbiamo commesso peccato, lo facciamo bugiardo e la sua parola non è in noi. " Questo verso evidenzia la necessità di riconoscere la stessa natura peccaminosa e di cercare la salvezza in Gesù Cristo, temi che sono affrontati in Romani 7:14-25.





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