Giuditta, 11

La Sacra Bibbia (Versione CEI 2008)

1 Allora Oloferne le disse: "Sta' tranquilla, o donna, non temere in cuor tuo, perché io non ho mai fatto male a nessuno che abbia accettato di servire Nabucodònosor, re di tutta la terra.

2 Quanto al tuo popolo che abita su questi monti, se non mi avesse disprezzato, non avrei levato la lancia contro di loro; ma da se stessi si sono procurati tutto questo.

3 E ora dimmi per quale motivo sei fuggita da loro e sei venuta da noi. Certamente sei venuta per trovare salvezza. Fatti animo: resterai viva questa notte e in avvenire.

4 Nessuno ti farà torto, ma sarai trattata bene, come si fa con i servi del mio signore, il re Nabucodònosor".

5 Giuditta gli rispose: "Accogli le parole della tua serva e possa la tua ancella parlare alla tua presenza. Io non dirò il falso al mio signore in questa notte.

6 Certo, se vorrai seguire le parole della tua ancella, Dio condurrà a buon fine la tua impresa, e il mio signore non fallirà nei suoi progetti.

7 Viva Nabucodònosor, re di tutta la terra, e viva la potenza di colui che ti ha inviato a rimettere sul giusto cammino ogni essere vivente; per mezzo tuo infatti non solo gli uomini lo servono, ma in grazia della tua forza anche le bestie selvatiche, gli armenti e gli uccelli del cielo vivranno per Nabucodònosor e tutta la sua casa.

8 Abbiamo già conosciuto per fama la tua saggezza e l'abilità del tuo genio, ed è risaputo in tutta la terra che tu sei il migliore in tutto il regno, eccellente nel sapere e meraviglioso nelle imprese militari.

9 Circa il discorso tenuto da Achiòr nel tuo consiglio, noi ne abbiamo udito il contenuto, perché gli uomini di Betùlia l'hanno risparmiato ed egli ha rivelato loro quanto aveva detto davanti a te.

10 Perciò, signore sovrano, non trascurare le sue parole, ma conservale nel tuo cuore perché sono vere: realmente il nostro popolo non è punito e la spada non prevale contro di esso se non quando ha peccato contro il suo Dio.

11 Ora, perché il mio signore non venga sconfitto senza poter fare nulla, la morte si avventerà contro di loro: infatti si è impossessato di loro il peccato, con il quale provocano l'ira del loro Dio ogni volta che compiono ciò che non è lecito fare.

12 Siccome sono venuti a mancare loro i viveri e tutta l'acqua è stata consumata, hanno deciso di mettere le mani sul loro bestiame e hanno deliberato di cibarsi di quello che Dio con le sue leggi ha vietato loro di mangiare.

13 Hanno perfino decretato di dare fondo alle primizie del frumento e alle decime del vino e dell'olio, che conservavano come diritto sacro dei sacerdoti che stanno a Gerusalemme e prestano servizio alla presenza del nostro Dio: tutte cose che a nessuno del popolo era permesso neppure toccare con la mano.

14 Perciò hanno mandato a Gerusalemme, dove anche quelli che vi risiedono hanno fatto altrettanto, dei messaggeri incaricati di portare loro il permesso da parte del consiglio degli anziani.

15 Ma, quando riceveranno la risposta e la eseguiranno, in quel giorno saranno consegnati in tuo potere per l'estrema rovina.

16 Per questo io, tua serva, consapevole di tutte queste cose, sono fuggita da loro e Dio mi ha mandato a compiere con te un'impresa che farà stupire tutta la terra, quanti ne sentiranno parlare.

17 La tua serva teme Dio e serve notte e giorno il Dio del cielo. Ora io rimarrò presso di te, mio signore, ma di notte la tua serva uscirà nella valle; io pregherò il mio Dio ed egli mi rivelerà quando essi avranno commesso i loro peccati.

18 Allora verrò a riferirti e tu uscirai con tutto l'esercito e nessuno di loro potrà opporti resistenza.

19 Io ti guiderò attraverso la Giudea, finché giungerò davanti a Gerusalemme e in mezzo vi porrò il tuo seggio. Tu li condurrai via come pecore senza pastore e nemmeno un cane abbaierà davanti a te. Queste cose mi sono state dette secondo la mia preveggenza, mi sono state annunciate e ho ricevuto l'incarico di comunicarle a te".

20 Le parole di lei piacquero a Oloferne e ai suoi ufficiali, i quali tutti ammirarono la sua sapienza e dissero:

21 "Da un capo all'altro della terra non esiste donna simile, per la bellezza dell'aspetto e la saggezza delle parole".

22 E Oloferne le disse: "Bene ha fatto Dio a mandarti avanti al tuo popolo, perché la forza resti nelle nostre mani e coloro che hanno disprezzato il mio signore vadano in rovina.

23 Tu sei graziosa d'aspetto e abile nelle tue parole; se farai come hai detto, il tuo Dio sarà il mio Dio e tu dimorerai nel palazzo del re Nabucodònosor e sarai famosa in tutto il mondo".




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Il giudite 11 racconta la storia di quando il Judite si presenta davanti a Holofernes, comandante dell'esercito assiro, e lo convince a permetterle di andare di notte a cercare generi alimentari per il suo popolo. Mentre è fuori, Holofernes inizia a cadere nel sonno profondo e la JUDITE coglie l'occasione per decapitare. I temi principali del capitolo sono astuzia, coraggio e giustizia divina.

Proverbi 21:30: "Non c'è saggezza, nessun intelligenza, nessun consiglio che possa opporsi al Signore". Questo verso mette in evidenza la superiorità della saggezza divina sulla saggezza umana, che è illustrata dall'astuzia e dalla strategia di JUDITE per sconfiggere Holofernes.

Proverbi 2:6: "Perché il Signore dà saggezza e la conoscenza deriva dalla sua bocca e dalla sua comprensione". Questo verso mostra che la saggezza e l'intelligenza di Judith erano un dono divino, permettendole di agire con astuzia e determinazione.

Proverbi 11:3: "L'integrità dei giusti li guida, ma la perversità degli infedeli li distrugge". L'integrità di Judith è un tema centrale in Judite 11, in quanto agisce in modo equo e coraggio, seguendo i propri principi etici e religiosi piuttosto che manipolati dalle aspettative degli altri.

Salmo 34:19: "Ci sono molte afflizioni dei giusti, ma il Signore lo consegna da tutti". Questo versetto mostra come il coraggio e la giustizia di Judite siano premiati da Dio, che la protegge dai suoi nemici e la aiuta a compiere la sua missione.

Proverbi 29:23: "L'orgoglio dell'uomo lo massacra, ma l'umile spirito otterrà onore". La JUDITE è un personaggio umile e coraggioso che non si vanta della sua astuzia o abilità, ma riconosce che è uno strumento nelle mani di Dio. Questo verso evidenzia l'importanza dell'umiltà e della modestia in contrasto con l'arroganza e l'orgoglio.





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