Neemia, 2

La Sacra Bibbia (Versione CEI 2008)

1 Nel mese di Nisan dell'anno ventesimo del re Artaserse, appena il vino fu pronto davanti al re, io presi il vino e glielo diedi. Non ero mai stato triste davanti a lui.

2 Ma il re mi disse: "Perché hai l'aspetto triste? Eppure non sei malato; non può essere altro che un'afflizione del cuore". Allora io ebbi grande timore

3 e dissi al re: "Viva il re per sempre! Come potrebbe il mio aspetto non essere triste, quando la città dove sono i sepolcri dei miei padri è in rovina e le sue porte sono consumate dal fuoco?".

4 Il re mi disse: "Che cosa domandi?". Allora io pregai il Dio del cielo

5 e poi risposi al re: "Se piace al re e se il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi, mandami in Giudea, nella città dove sono i sepolcri dei miei padri, perché io possa ricostruirla".

6 Il re, che aveva la regina seduta al suo fianco, mi disse: "Quanto durerà il tuo viaggio? Quando ritornerai?". Dunque la cosa non spiaceva al re, che mi lasciava andare, e io gli indicai la data.

7 Poi dissi al re: "Se piace al re, mi si diano le lettere per i governatori dell'Oltrefiume, perché mi lascino passare fino ad arrivare in Giudea,

8 e una lettera per Asaf, guardiano del parco del re, perché mi dia il legname per munire di travi le porte della cittadella del tempio, per le mura della città e la casa dove andrò ad abitare". Il re mi diede le lettere, perché la mano benefica del mio Dio era su di me.

9 Giunsi presso i governatori dell'Oltrefiume e diedi loro le lettere del re. Il re aveva mandato con me una scorta di capi dell'esercito e di cavalieri.

10 Ma lo vennero a sapere Sanballàt, il Coronita, e Tobia, lo schiavo ammonita, e furono molto contrariati per il fatto che fosse venuto un uomo a procurare il bene degli Israeliti.

11 Giunto a Gerusalemme, vi rimasi tre giorni.

12 Poi mi alzai di notte, io e pochi uomini che erano con me, senza parlare a nessuno di quello che Dio mi aveva messo in cuore di fare per Gerusalemme e non avendo altro giumento oltre quello che io cavalcavo.

13 Uscii di notte per la porta della Valle e andai verso la fonte del Drago e alla porta del Letame, osservando le mura di Gerusalemme, che erano diroccate, mentre le sue porte erano consumate dal fuoco.

14 Mi spinsi verso la porta della Fonte e la piscina del Re, ma non vi era posto per cui potesse passare il giumento che cavalcavo.

15 Allora risalii di notte lungo il torrente, sempre osservando le mura; poi, rientrato per la porta della Valle, me ne ritornai.

16 I magistrati non sapevano né dove io fossi andato né che cosa facessi. Fino a quel momento non avevo detto nulla, né ai Giudei né ai sacerdoti né ai notabili né ai magistrati né agli altri che si dovevano occupare del lavoro.

17 Allora io dissi loro: "Voi vedete la miseria nella quale ci troviamo, poiché Gerusalemme è in rovina e le sue porte sono consumate dal fuoco. Venite, ricostruiamo le mura di Gerusalemme e non saremo più insultati!".

18 Narrai loro della mano del mio Dio, che era benefica su di me, e riferii anche le parole che il re mi aveva riferite. Quelli dissero: "Su, costruiamo!". E misero mano vigorosamente alla buona impresa.

19 Ma quando Sanballàt, il Coronita, e Tobia, lo schiavo ammonita, e Ghesem, l'Arabo, seppero la cosa, ci schernirono e ci derisero dicendo: "Che state facendo? Volete forse ribellarvi al re?".

20 Allora io risposi loro: "Il Dio del cielo ci darà successo. Noi, suoi servi, ci metteremo a costruire. Ma voi non avrete né parte né diritto né ricordo in Gerusalemme".




Versículos relacionados com Neemia, 2:

Neemia 2 racconta il momento in cui Neemia, un ebreo che viveva a Susa e lavorava come Cope di King Arterxes, è permesso tornare a Gerusalemme e guidare la ricostruzione delle mura della città, che era stata distrutta anni prima. Nel corso del capitolo, Neemiah affronta l'opposizione e le difficoltà, ma rimane fermo nella sua determinazione a completare il lavoro. Di seguito sono riportati cinque versetti che si riferiscono agli argomenti trattati in Neemia 2:

Neemia 2:4: "Allora il re mi disse:" Cosa vuoi? " Ho pregato il dio del paradiso ". Nehemiah inizia il suo viaggio chiedendo aiuto e guida di Dio, mostrando la sua dipendenza da lui.

Neemia 2:8: "E il re accettò di soddisfare la mia richiesta. Così ho chiesto loro di darmi lettere di autorizzazione ai governatori della provincia a ovest del fiume Eufrate, per lasciarmi passare fino a raggiungere Giuda". Neemiah chiede all'autorizzazione e alle risorse del re di svolgere il lavoro di ricostruzione, dimostrando che stava agendo entro i limiti della legge e con l'approvazione del governo.

Neemia 2:10: "Quando Sambosalato, l'oronite e Tobias, l'ufficiale dell'ammonita, ne hanno sentito parlare, ci hanno deriso e ha detto:" Cosa stai facendo? Ti stai ribellando contro il re? " Nehemiah affronta l'opposizione dei nemici che deridono e cercano di scoraggiarlo.

Neemia 2:17: "Poi ho detto loro:" Stai vedendo la situazione difficile in cui ci troviamo. Neemia motiva le persone a unirsi e lavorare insieme per fare il lavoro, dimostrando che è possibile superare le difficoltà.

Neemia 2:20: "Ho risposto loro:" Il dio del cielo avrà successo. Noi, i tuoi servitori, iniziamo a ricostruire, ma non hai diritto, nessuna pretesa, nessuna memoria a Gerusalemme. "" Neemia si confida che Dio è con lui e ti aiuterà a superare le difficoltà, mostrando la tua fede e la tua fiducia in Dio.





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