Qoelet (Ecclesiaste), 2

La Sacra Bibbia (Versione CEI 2008)

1 Io dicevo fra me: "Vieni, dunque, voglio metterti alla prova con la gioia. Gusta il piacere!". Ma ecco, anche questo è vanità.

2 Del riso ho detto: "Follia!" e della gioia: "A che giova?".

3 Ho voluto fare un'esperienza: allietare il mio corpo con il vino e così afferrare la follia, pur dedicandomi con la mente alla sapienza. Volevo scoprire se c'è qualche bene per gli uomini che essi possano realizzare sotto il cielo durante i pochi giorni della loro vita.

4 Ho intrapreso grandi opere, mi sono fabbricato case, mi sono piantato vigneti.

5 Mi sono fatto parchi e giardini e vi ho piantato alberi da frutto d'ogni specie;

6 mi sono fatto vasche per irrigare con l'acqua quelle piantagioni in crescita.

7 Ho acquistato schiavi e schiave e altri ne ho avuti nati in casa; ho posseduto anche armenti e greggi in gran numero, più di tutti i miei predecessori a Gerusalemme.

8 Ho accumulato per me anche argento e oro, ricchezze di re e di province. Mi sono procurato cantori e cantatrici, insieme con molte donne, delizie degli uomini.

9 Sono divenuto più ricco e più potente di tutti i miei predecessori a Gerusalemme, pur conservando la mia sapienza.

10 Non ho negato ai miei occhi nulla di ciò che bramavano, né ho rifiutato alcuna soddisfazione al mio cuore, che godeva d'ogni mia fatica: questa è stata la parte che ho ricavato da tutte le mie fatiche.

11 Ho considerato tutte le opere fatte dalle mie mani e tutta la fatica che avevo affrontato per realizzarle. Ed ecco: tutto è vanità e un correre dietro al vento. Non c'è alcun guadagno sotto il sole.

12 Ho considerato che cos'è la sapienza, la stoltezza e la follia: "Che cosa farà il successore del re? Quello che hanno fatto prima di lui".

13 Mi sono accorto che il vantaggio della sapienza sulla stoltezza è come il vantaggio della luce sulle tenebre:

14 il saggio ha gli occhi in fronte, ma lo stolto cammina nel buio. Eppure io so che un'unica sorte è riservata a tutti e due.

15 Allora ho pensato: "Anche a me toccherà la sorte dello stolto! Perché allora ho cercato d'essere saggio? Dov'è il vantaggio?". E ho concluso che anche questo è vanità.

16 Infatti, né del saggio né dello stolto resterà un ricordo duraturo e nei giorni futuri tutto sarà dimenticato. Allo stesso modo muoiono il saggio e lo stolto.

17 Allora presi in odio la vita, perché mi era insopportabile quello che si fa sotto il sole. Tutto infatti è vanità e un correre dietro al vento.

18 Ho preso in odio ogni lavoro che con fatica ho compiuto sotto il sole, perché dovrò lasciarlo al mio successore.

19 E chi sa se questi sarà saggio o stolto? Eppure potrà disporre di tutto il mio lavoro, in cui ho speso fatiche e intelligenza sotto il sole. Anche questo è vanità!

20 Sono giunto al punto di disperare in cuor mio per tutta la fatica che avevo sostenuto sotto il sole,

21 perché chi ha lavorato con sapienza, con scienza e con successo dovrà poi lasciare la sua parte a un altro che non vi ha per nulla faticato. Anche questo è vanità e un grande male.

22 Infatti, quale profitto viene all'uomo da tutta la sua fatica e dalle preoccupazioni del suo cuore, con cui si affanna sotto il sole?

23 Tutti i suoi giorni non sono che dolori e fastidi penosi; neppure di notte il suo cuore riposa. Anche questo è vanità!

24 Non c'è di meglio per l'uomo che mangiare e bere e godersi il frutto delle sue fatiche; mi sono accorto che anche questo viene dalle mani di Dio.

25 Difatti, chi può mangiare o godere senza di lui?

26 Egli concede a chi gli è gradito sapienza, scienza e gioia, mentre a chi fallisce dà la pena di raccogliere e di ammassare, per darlo poi a colui che è gradito a Dio. Ma anche questo è vanità e un correre dietro al vento!




Versículos relacionados com Qoelet (Ecclesiaste), 2:

Ecclesiaste 2 affronta la ricerca dell'autore per la felicità e il significato nella vita attraverso varie esperienze e imprese, ma alla fine conclude che tutto è vanità e insegue il vento. Per integrare questo tema, seguono cinque versi correlati:

Proverbi 16:9: "Il cuore dell'uomo si pianifica, ma il Signore dirige i suoi passi". L'autore di Ecclesiaste ha cercato di pianificare la sua vita in cerca di felicità e successo, ma alla fine ha capito che la direzione di Dio è la più importante.

Matteo 6:19-21: "Non aiutarti ai tesori sulla terra, dove la falena e la ruggine distruggono e dove i ladri si rompono e rubano. Ma ti aiutano i tesori nel cielo, dove tracciare e ruggine non distruggono e dove fanno i ladri non rompere o rubare. Per dove si trova il tuo tesoro, allora il tuo cuore sarà. " Questo verso sottolinea l'idea che la ricerca di ricchezze e beni materiali è vana, poiché non portano felicità duratura.

Filippesi 4:11-12: "Non lo dico come per necessità, perché ho imparato a contento di ciò che ho. So che so come avere l'abbondanza; in ogni modo, e in tutte le cose mi sono istruito, entrambi, entrambi essere abbondanti e affamati; sia per avere abbondanza che per soffrire di bisogno ". L'autore di Ecclesiaste ha cercato di riempire il suo vuoto interiore di beni materiali e piaceri, ma questo versetto sottolinea che la vera felicità deriva dalla contentezza con ciò che si ha.

Romani 12:2: "Non conforme al modello di questo mondo, ma diventa il rinnovamento della tua mente, in modo che siano in grado di sperimentare e dimostrare la volontà buona, piacevole e perfetta di Dio." L'autore di Ecclesiaste ha capito che seguire gli standard del mondo e cercare la felicità nei piaceri mondani è inutile, questo versetto indica la necessità di un rinnovamento della mente per trovare la vera felicità.

Matteo 16:26: "Perché l'uomo otterrà il mondo intero e perde la sua anima? O, cosa può dare l'uomo in cambio della sua anima?" L'autore di Ecclesiaste ha cercato di trovare un significato nella vita attraverso piaceri e risultati, ma questo verso sottolinea l'importanza di dare la priorità alla vita spirituale e all'eternità.





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