Löydetty 2170 Tulokset: popoli di terra

  • Il Signore li disperse di là sulla superficie di tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. (Genesi 11, 8)

  • Per questo il suo nome fu detto Babele, perché colà il Signore mescolò il labbro di tutta la terra e di là il Signore li disperse sulla superficie di tutta la terra. (Genesi 11, 9)

  • Aran poi morì, durante la vita di suo padre Terach, nella sua terra nativa, in Ur dei Caldei. (Genesi 11, 28)

  • Poi Terach prese Abram, suo figlio, e Lot figlio di Aran, suo nipote, e Sarai sua nuora, moglie di suo figlio Abram, e li fece uscire da Ur dei Caldei, per andare nella terra di Canaan. Ma arrivati a Carran vi si stabilirono. (Genesi 11, 31)

  • Il Signore disse ad Abram: "Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti mostrerò, (Genesi 12, 1)

  • Benedirò coloro che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà, e in te acquisteranno benedizione tutte le tribù della terra". (Genesi 12, 3)

  • Abram prese Sarai, sua moglie, e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i loro beni che avevano acquistato e le persone che avevano comprate in Carran, e s'incamminarono verso la terra di Canaan. (Genesi 12, 5)

  • Il Signore apparve ad Abram e gli disse: "Alla tua discendenza io darò questa terra". Sicché egli costruì colà un altare al Signore che gli era apparso. (Genesi 12, 7)

  • Renderò la tua discendenza come la polvere della terra; se qualcuno può contare il pulviscolo della terra, anche i tuoi discendenti potrà contare! (Genesi 13, 16)

  • benedisse Abram dicendo: "Sia benedetto Abram dal Dio altissimo, Creatore del cielo e della terra! (Genesi 14, 19)

  • Ma Abram disse al re di Sòdoma: "Ho alzato la mano davanti al Signore, Dio altissimo, creatore del cielo e della terra: (Genesi 14, 22)

  • Allora il Signore disse ad Abram: "Devi sapere che la tua discendenza dimorerà come forestiera in una terra non sua; là lavoreranno e li opprimeranno per quattrocento anni. (Genesi 15, 13)


“Se precisamos ter paciência para suportar os defeitos dos outros, quanto mais ainda precisamos para tolerar nossos próprios defeitos!” São Padre Pio de Pietrelcina