Osea, 12

12. Gàlaad è iniquità; essi non sono che menzogna; a Gàlgala hanno sacrificato ai tori; perciò i loro altari saranno come mucchi di pietre lungo i solchi dei campi.

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Il capitolo 12 di Osea inizia con una retrospettiva della storia di Giacobbe, sottolineando la sua natura fuorviante e le sue lotte con Dio, e poi si rivolge alla situazione attuale di Israele, esortandoli a pentirsi e tornare al Signore. I versetti relativi agli argomenti affrontati in Osea 12 sono:

Genesi 32:28: "Poi disse l'uomo: 'Non ti chiamerai Giacobbe, ma Israele; perché hai lottato con Dio e con gli uomini e superato.'" Questo verso si riferisce alla storia di Giacobbe menzionata all'inizio del capitolo Osea 12 Dove ha combattuto con Dio ed è stato ribattezzato Israele, che significa "Colui che combatte con Dio".

Esodo 3:14: "Dio disse a Mosè:" Sono quello che sono. E aggiunse: "Dicinerai agli israeliti, mi viene mandato a te." "Questo verso si riferisce al messaggio di Osea 12:9, dove Dio accusa Israele di dimenticare il suo nome e la sua sovranità.

Isaia 44:22: "Ho eliminato le tue trasgressioni come nebbia e i tuoi peccati, come la nuvola. Torna da me, perché l'ho salvato." Questo verso esprime l'invito di Dio al pentimento e la promessa del perdono, che è un tema centrale di Osea Capitolo 12.

Geremia 31:9: "Con il pianto arriverà, ma con consolazione li guiderò. Li porterò ai flussi d'acqua, su una strada giusta in cui non inciampano, perché sono un padre di Israele, ed Ephraim lo è Il mio primogenito. " In questo versetto, Dio si scuote di Israele, promettente conforto e guida, come in Osea 12:6, dove Dio esorta Israele a rivolgersi a lui e ad aspettare il suo giudizio e il suo conforto.

Zaccaria 10:12: "Li rafforzerò nel Signore e camminerò nel suo nome", questo versetto esprime la fiducia che Israele deve depositare in Dio, che è il messaggio finale di Osea Capitolo 12.