Ebrei, 9

3. Dietro il secondo velo poi c'era una Tenda, detta Santo dei Santi, con

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Ebrei 9 si occupa principalmente del confronto tra il sistema di sacrifici dell'Antico Testamento e il sacrificio di Gesù Cristo, che si è offerto come un eterno sacrificio. Inoltre, il capitolo evidenzia anche l'importanza del sangue nella remissione dei peccati e la necessità di una sola morte per espiare i peccati di tutta l'umanità.

Levitico 17:11: "Perché la vita della carne è nel sangue. Verrò all'altare per fare espiazione per le tue anime, perché è il sangue che farà espiazione in virtù della vita." Questo verso sottolinea l'importanza del sangue come mezzo di espiazione per i peccati.

Ebrei 9:22: "E quasi tutte le cose, secondo la legge, si purificano di sangue; e senza spargimento di sangue non c'è remissione." Questo verso rafforza l'importanza del sangue nella remissione dei peccati ed evidenzia la necessità di un sacrificio di spargimento di sangue per la remissione.

Isaia 53:5-6: "Ma è stato ferito a causa delle nostre trasgressioni e del terreno a causa delle nostre iniquità; la punizione che ci porta la pace era su di lui, e con i suoi passi siamo stati guariti. Abbiamo camminato tutti come pecore ciascuno si è asciugato lungo la sua strada, ma il Signore ha lasciato cadere su di lui l'iniquità di tutti noi. " Questo verso descrive la morte di Gesù come un sacrificio per i peccati dell'umanità, evidenziando l'importanza della sua morte come espiazione per i peccati.

Ebrei 10:4: "Perché è impossibile per il sangue di tori e capre rimuovere i peccati". Questo verso rafforza l'idea che il sistema di sacrifici dell'Antico Testamento non fosse sufficiente per espiare i peccati, evidenziando la necessità di un sacrificio perfetto per la remissione.

Ebrei 10:10: "In cui sarà stato santificato dall'oblazione del corpo di Gesù Cristo, fatto una volta e per sempre". Questo verso mette in evidenza l'unicità del sacrificio di Gesù, che si è offerto come un eterno sacrificio per espiare i peccati dell'umanità, sottolineando la superiorità del sacrificio di Gesù in relazione ai sacrifici dell'Antico Testamento.