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Di nuovo Dio ordinò: "Vi siano delle lampade nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per feste, per giorni e per anni, (Genesi 1, 14)
"Parla ai figli d'Israele e comunica loro: Ecco le feste del Signore che chiamerete convocazioni sacre: sono le mie feste. (Levitico 23, 2)
Queste sono le feste del Signore, che voi proclamerete nel tempo stabilito: (Levitico 23, 4)
Queste sono le feste del Signore nelle quali proclamerete convocazioni sacre, per offrire i doni al Signore: olocausti, offerte, sacrifici, libazioni, secondo il rituale di ciascun giorno, (Levitico 23, 37)
Mosè comunicò ai figli d'Israele le disposizioni per le feste del Signore. (Levitico 23, 44)
Nel giorno della vostra gioia, nelle vostre feste, agli inizi dei vostri mesi suonerete le trombe per i vostri olocausti, per i vostri sacrifici di pace e per voi saranno un ricordo davanti al vostro Dio. Io sono il Signore, vostro Dio". (Numeri 10, 10)
e farete un sacrificio di fuoco al Signore, olocausto o sacrificio, per compiere un voto, o spontaneamente o nelle vostre feste, per fare odore gradevole al Signore, del grosso o piccolo bestiame, (Numeri 15, 3)
Ecco, io sto per edificare un tempio al nome del Signore, mio Dio, per consacrarglielo e poter bruciare davanti a lui profumi fragranti, esporre perennemente i pani dell'offerta e presentare olocausti mattina e sera, nei sabati, nei noviluni e nelle feste del Signore, nostro Dio, come prescritto per sempre ad Israele. (Cronache 2 2, 3)
Offrì olocausti secondo l'ordinamento quotidiano, seguendo il comando di Mosè, nei sabati, nei noviluni e nelle tre feste annuali, cioè nella festa degli Azzimi, nella festa delle Settimane e nella festa delle Capanne. (Cronache 2 8, 13)
per i pani dell'offerta, per l'oblazione perenne, per l'olocausto perenne dei sabati, dei noviluni, per le feste, per le offerte sacre, per i sacrifici d'espiazione affinché Israele sia perdonato, e per ogni lavoro della casa del nostro Dio. (Neemia 10, 34)
aveva collocato in Dan, sulle montagne di Galilea; molte volte io ero l'unico che andavo a Gerusalemme per le feste, come prescrive a tutto Israele una legge perpetua. Correvo a Gerusalemme con le primizie dei frutti e degli animali, con le decime del bestiame e con la prima lana delle pecore. (Tobi 1, 6)
ricordando la frase del profeta Amos contro Betel: "Si cambieranno le vostre feste in lutto, tutti i vostri canti in lamento". E piansi. (Tobi 2, 6)