Corinzi 2, 10

La Sacra Bibbia (Versione CEI 2008)

1 Ora io stesso, Paolo, vi esorto per la dolcezza e la mansuetudine di Cristo, io che, di presenza, sarei con voi debole ma che, da lontano, sono audace verso di voi:

2 vi supplico di non costringermi, quando sarò tra voi, ad agire con quell'energia che ritengo di dover adoperare contro alcuni, i quali pensano che noi ci comportiamo secondo criteri umani.

3 In realtà, noi viviamo nella carne, ma non combattiamo secondo criteri umani. Infatti le armi della nostra battaglia non sono carnali,

4 ma hanno da Dio la potenza di abbattere le fortezze,

5 distruggendo i ragionamenti e ogni arroganza che si leva contro la conoscenza di Dio, e sottomettendo ogni intelligenza all'obbedienza di Cristo.

6 Perciò siamo pronti a punire qualsiasi disobbedienza, non appena la vostra obbedienza sarà perfetta.

7 Guardate bene le cose in faccia: se qualcuno ha in se stesso la persuasione di appartenere a Cristo, si ricordi che, se lui è di Cristo, lo siamo anche noi.

8 In realtà, anche se mi vantassi di più a causa della nostra autorità, che il Signore ci ha dato per vostra edificazione e non per vostra rovina, non avrò da vergognarmene.

9 Non sembri che io voglia spaventarvi con le lettere!

10 Perché "le lettere - si dice - sono dure e forti, ma la sua presenza fisica è debole e la parola dimessa".

11 Questo tale rifletta però che quali noi siamo a parole, per lettera, assenti, tali saremo anche con i fatti, di presenza.

12 Certo, noi non abbiamo l'audacia di uguagliarci o paragonarci ad alcuni di quelli che si raccomandano da sé, ma, mentre si misurano su se stessi e si paragonano con se stessi, mancano di intelligenza.

13 Noi invece non ci vanteremo oltre misura, ma secondo la misura della norma che Dio ci ha assegnato, quella di arrivare anche fino a voi.

14 Non ci arroghiamo un'autorità indebita, come se non fossimo arrivati fino a voi, perché anche a voi siamo giunti col vangelo di Cristo.

15 Né ci vantiamo indebitamente di fatiche altrui, ma abbiamo la speranza, col crescere della vostra fede, di crescere ancor più nella vostra considerazione, secondo la nostra misura,

16 per evangelizzare le regioni più lontane della vostra, senza vantarci, alla maniera degli altri, delle cose già fatte da altri.

17 Perciò chi si vanta, si vanti nel Signore;

18 infatti non colui che si raccomanda da sé viene approvato, ma colui che il Signore raccomanda.




Versículos relacionados com Corinzi 2, 10:

Il capitolo 10 della seconda lettera di Paolo ai Corinzi è dedicato alla difesa dell'apostolo contro coloro che lo accusano di essere debole e di non avere autorità come leader della chiesa. Paolo inizia spiegando che sebbene sia un leader umano, la sua autorità viene da Dio e che non sta combattendo le armi umane, ma con un aiuto divino. Quindi continua a sostenere che la sua critica non è personale, ma per il bene della chiesa e per la gloria di Dio. Ecco cinque versi relativi agli argomenti affrontati in 2 Corinzi 10:

Efesini 6:12: "Perché la nostra lotta non è contro il sangue e la carne, ma contro i principati e i poteri, contro i dominatori di questo mondo oscuro, contro le forze spirituali del male nelle regioni celesti". Questo verso sottolinea l'idea che la lotta di Paolo non sia contro gli esseri umani, ma contro le forze spirituali del male.

Colossesi 2:10: "E sei perfetto in lui, che è il capo di ogni principato e potere". Questo versetto sottolinea che l'autorità di Paolo viene da Gesù Cristo, che è il capo di tutte le autorità.

1 Corinzi 4:3-4: "Tuttavia, è molto poco per me essere giudicato da te o da una corte umana, né mi giudico. Perché mi sento in colpa, ma mi considero giustificato, ma mi considero giustificato , per chi mi giudica è il Signore ". Questo verso mostra che Paolo non si preoccupa dell'opinione umana, ma sull'opinione di Dio, che ha davvero l'autorità di giudicarlo.

2 Corinzi 13:10: "Perciò scrivo queste cose assenti, in modo che, quando presente, non usa il rigore, secondo l'autorità che il Signore mi ha dato per l'edificazione e non per la distruzione". Qui Paolo sottolinea di nuovo che la sua autorità viene da Dio ed è usata per costruire la chiesa.

1 Pietro 5:5: "Allo stesso modo tu, il più giovane, sete soggetto agli anziani. E vira tutti con l'umiltà l'uno all'altro, perché Dio resiste al superbo, ma dà grazia all'umile." Questo versetto evidenzia l'importanza dell'umiltà per quanto riguarda la leadership e suggerisce che il tipo di leadership che Paolo sta difendendo è un'umile leadership e soggetta a Dio.





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