Giobbe, 22

La Sacra Bibbia (Versione CEI 1974)

1 Elifaz il Temanita prese a dire:

2 Può forse l'uomo giovare a Dio, se il saggio giova solo a se stesso?

3 Quale interesse ne viene all'Onnipotente che tu sia giusto o che vantaggio ha, se tieni una condotta integra?

4 Forse per la tua pietà ti punisce e ti convoca in giudizio?

5 O non piuttosto per la tua grande malvagità e per le tue iniquità senza limite?

6 Senza motivo infatti hai angariato i tuoi fratelli e delle vesti hai spogliato gli ignudi.

7 Non hai dato da bere all'assetato e all'affamato hai rifiutato il pane,

8 la terra l'ha il prepotente e vi abita il tuo favorito.

9 Le vedove hai rimandato a mani vuote e le braccia degli orfani hai rotto.

10 Ecco perché d'intorno a te ci sono lacci e un improvviso spavento ti sorprende.

11 Tenebra è la tua luce e più non vedi e la piena delle acque ti sommerge.

12 Ma Dio non è nell'alto dei cieli? Guarda il vertice delle stelle: quanto sono alte!

13 E tu dici: «Che cosa sa Dio? Può giudicare attraverso la caligine?

14 Le nubi gli fanno velo e non vede e sulla volta dei cieli passeggia».

15 Vuoi tu seguire il sentiero d'un tempo, gia battuto da uomini empi,

16 che prima del tempo furono portati via, quando un fiume si era riversato sulle loro fondamenta?

17 Dicevano a Dio: «Allontànati da noi! Che cosa ci può fare l'Onnipotente?».

18 Eppure egli aveva riempito le loro case di beni, anche se i propositi degli empi erano lontani da lui.

19 I giusti ora vedono e ne godono e l'innocente si beffa di loro:

20 «Sì, certo è stata annientata la loro fortuna e il fuoco ne ha divorati gli avanzi!».

21 Su, riconcìliati con lui e tornerai felice, ne riceverai un gran vantaggio.

22 Accogli la legge dalla sua bocca e poni le sue parole nel tuo cuore.

23 Se ti rivolgerai all'Onnipotente con umiltà, se allontanerai l'iniquità dalla tua tenda,

24 se stimerai come polvere l'oro e come ciottoli dei fiumi l'oro di Ofir,

25 allora sarà l'Onnipotente il tuo oro e sarà per te argento a mucchi.

26 Allora sì, nell'Onnipotente ti delizierai e alzerai a Dio la tua faccia.

27 Lo supplicherai ed egli t'esaudirà e tu scioglierai i tuoi voti.

28 Deciderai una cosa e ti riuscirà e sul tuo cammino splenderà la luce.

29 Egli umilia l'alterigia del superbo, ma soccorre chi ha gli occhi bassi.

30 Egli libera l'innocente; tu sarai liberato per la purezza delle tue mani.




Versículos relacionados com Giobbe, 22:

Nel capitolo 22 del libro di Giobbe, l'amico di Giobbe Elifaz accusa il lavoro di peccare contro Dio e suggerisce che le sue sofferenze sono una punizione divina. Elifaz sostiene che se il lavoro si pente e si rivolge a Dio, verrà di nuovo restaurato e benedetto. Tuttavia, Giobbe afferma la sua innocenza e continua a mettere in discussione perché Dio gli abbia permesso di soffrire così tanto. Di seguito sono riportati cinque versi relativi agli argomenti trattati nel lavoro 22:

Salmo 37:25: "Sono stato un giovane, e ora sono vecchio; ma non ho mai visto i giusti indifesi, né la sua prole per chiedere il pane." Questo verso suggerisce che Dio non abbandona i giusti, contrari alla dichiarazione di Elifaz che il lavoro soffre a causa dei suoi peccati.

Proverbi 11:8: "Il giusto viene consegnato dall'angoscia e i malvagi arriva al suo posto". Questo verso può essere visto come una risposta alle accuse di Elifaz secondo cui il lavoro sta soffrendo perché ha peccato.

Isaia 55:6-7: "Cerca il Signore finché si può trovare, invocarlo mentre è vicino. Lascia i malvagi a modo suo e l'uomo malvagio i suoi pensieri; e si converte al Signore, che sarà simpatizzato; a Il nostro Dio, perché è bello perdonare ". Elifaz insiste sul fatto che Giobbe deve pentirsi e rivolgersi a Dio per essere restaurato, e questo verso può essere visto come un'esortazione simile.

Romani 8:28: "E sappiamo che tutte le cose contribuiscono insieme al bene di coloro che amano Dio, quelli che sono chiamati con il loro decreto." Questo verso suggerisce che Dio può persino usare cose cattive per il bene dei suoi figli, il che è un concetto che il lavoro sta lottando per capire.

Ebrei 12:6: "Perché il Signore corregge ciò che ama e sferza a chiunque riceva per suo figlio". Questo verso può essere visto come una risposta all'affermazione di Elifaz secondo cui il lavoro sta soffrendo perché Dio sta punendo i suoi peccati. Suggerisce che Dio disciplina coloro che ama, che può essere un aspetto della sofferenza di Giobbe.





Poglavlja: