Sapienza, 6

13. Previene, per farsi conoscere, quanti la desiderano.

Stihovi vezani uz Sapienza, 6:

Il sesto capitolo del libro della saggezza è dedicato alla lode della saggezza e dell'esortazione in modo che i sovrani siano giusti e saggi. L'autore sottolinea l'importanza della saggezza come guida alla vita e come tesoro più prezioso di qualsiasi ricchezza materiale. Esorta i sovrani a cercare saggezza e a governare con giustizia e misericordia per il bene della gente che gli è stata affidata.

Proverbi 2:6-7: "Perché il Signore dà saggezza; della sua bocca arriva conoscenza e comprensione. Si riserva la vera saggezza ai giusti; è uno scudo per coloro che camminano con integrità". Questo verso rafforza l'importanza della saggezza come qualcosa che viene da Dio ed è riservato ai giusti e giusti.

Proverbi 3:13-14: "Felice è l'uomo che trova saggezza e l'uomo che ottiene comprensione, poiché il profitto della saggezza è migliore del profitto dell'argento e il suo reddito è migliore dell'oro più sottile." Questo verso evidenzia la superiorità della saggezza in relazione alla ricchezza materiale, confrontandola con l'oro più sottile.

Proverbi 8:14-16: "Con me il consiglio e il buon senso; sono intelligenza; la mia è la forza. I re regno e i sovrani decretano ciò che è giusto. I giudici della terra." Qui, la saggezza è personificata come una voce che porta consigli, buon senso e intelligenza. È visto come la fonte dell'autorità di sovrani e giudici.

Proverbi 9:10: "La paura del Signore è il principio della saggezza e la conoscenza del santo è capire". Questo verso enfatizza la relazione tra saggezza e riverenza per Dio, che è visto come il principio e la fonte di saggezza.

Ecclesiaste 2:26: "Per i quali [Dio] fa piacere, dà saggezza, conoscenza e felicità; ma ai peccatori dà il lavoro di raduno e capriccio, al fine di dare a coloro che lo per favore. Dietro il vento. " Questo verso mette in evidenza l'idea che la saggezza è un dono di Dio a coloro che gli fanno piacere, mentre la ricchezza materiale è vista come una vanità insignificante.