Talált 614 Eredmények: amore per gli altri

  • Altri ancora: "Abbiamo preso denaro in prestito per i tributi del re; (Neemia 5, 4)

  • eppure la nostra carne è come la carne dei nostri fratelli e i nostri figli sono come i loro figli! Ecco, noi dobbiamo vendere come schiavi i figli e le figlie! Alcune delle nostre figlie sono state già ridotte in schiavitù e non abbiamo più nessuna possibilità, perché i nostri campi e le nostre vigne appartengono ad altri!". (Neemia 5, 5)

  • Quando Sanballàt, Tobia e Ghesem, l'arabo, e gli altri nostri nemici furono informati che io avevo ricostruito le mura e che non vi era più alcuna breccia (quantunque fino allora non avessi ancor messo i battenti alle porte), (Neemia 6, 1)

  • O mio Dio! Ricordati di Tobia e di Sanballàt, come hanno agito! E anche della profetessa Noadia e degli altri profeti che volevano terrorizzarmi! (Neemia 6, 14)

  • Posi al comando di Gerusalemme mio fratello Canàni e Anania al governo della cittadella, perché egli era un uomo fedele e timorato di Dio più di molti altri. (Neemia 7, 2)

  • Allora il popolo se ne andò fuori e portò i rami e si costruirono capanne, chi sul proprio tetto, chi nei propri cortili, altri nel cortile della casa di Dio, sulla piazza della porta delle Acque e sulla piazza della porta d'Efraim. (Neemia 8, 16)

  • I capi del popolo presero dimora in Gerusalemme; il resto del popolo tirò a sorte per far venire ad abitare a Gerusalemme, la città santa, un uomo su dieci, e gli altri nove nelle città. (Neemia 11, 1)

  • Consegnavo tutto per il culto ai sacerdoti figli di Aronne, mentre le decime del grano, del vino, dell'olio, delle melagrane, dei fichi e degli altri frutti le consegnavo ai leviti che officiavano a Gerusalemme. Per sei anni consecutivi cambiavo in denaro la seconda decima e andavo ogni anno a spenderla a Gerusalemme. (Tobi 1, 7)

  • Non ho macchiato il mio nome né quello di mio padre nella terra d'esilio. Sono l'unica figlia di mio padre, egli non ha altri figli che possano ereditare da lui, né un parente prossimo o di famiglia per il quale io possa serbarmi come sposa. Ho perduto già sette mariti; perché dovrei vivere ancora? Se tu non vuoi farmi morire, ascolta, Signore, come mi insultano!". (Tobi 3, 15)

  • e fu inviato Raffaele a guarire i due: Tobi, togliendogli le macchie bianche dagli occhi, perché potesse vedere con i suoi occhi la luce di Dio; e Sara, figlia di Raguel, dandola in sposa a Tobia, figlio di Tobi, liberandola dal pessimo demonio Asmodeo. Tobia, infatti, aveva più diritto di averla in sposa che tutti gli altri pretendenti. Proprio allora Tobi rientrava in casa dal cortile e Sara, figlia di Raguel, stava scendendo dalla camera. (Tobi 3, 17)

  • Quando gli altri uscirono, chiusero la porta della camera. Allora Tobia si alzò dal letto: "Alzati, sorella, preghiamo e supplichiamo il Signore perché abbia misericordia di noi e ci protegga". (Tobi 8, 4)

  • Corriamo avanti, prima di tua moglie, e prepariamo la casa, mentre gli altri arrivano". (Tobi 11, 3)


“Resigna-te a ser neste momento uma pequena abelha. E enquanto esperas ser uma grande abelha, ágil, hábil, capaz de fabricar bom mel, humilha-te com muito amor perante Deus e os homens, pois Deus fala aos que se mantêm diante dele humildemente”. São Padre Pio de Pietrelcina