Talált 439 Eredmények: voce

  • E all'uomo disse: "Perché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero, per il quale t'avevo comandato: "Non ne devi mangiare": Maledetto sia il suolo per causa tua! Con affanno ne trarrai il nutrimento, per tutti i giorni della tua vita. (Genesi 3, 17)

  • Lamech disse alle mogli: "Ada e Zilla, udite la mia voce; mogli di Lamech, ascoltate il mio dire: Ho ucciso un uomo per una mia ferita ed un giovane per una mia ammaccatura: (Genesi 4, 23)

  • Sarai disse ad Abram: "Ecco, il Signore mi ha impedito di partorire; deh, accostati alla mia schiava; forse da lei potrò avere figli". E Abram ascoltò la voce di Sarai. (Genesi 16, 2)

  • Ma Dio disse ad Abramo: "Non dispiaccia agli occhi tuoi per riguardo al fanciullo e alla tua serva; ascolta la voce di Sara in tutto quanto ti dice, perché è attraverso Isacco che tu darai nome a una discendenza. (Genesi 21, 12)

  • e andò a sedersi dirimpetto, alla distanza di un tiro d'arco, perché diceva: "Non voglio vedere quando il ragazzo morrà!". E quand'essa si fu seduta dirimpetto, tenendosi lontana, egli alzò la sua voce e pianse. (Genesi 21, 16)

  • Ma Dio udì la voce del ragazzo e un angelo di Dio chiamò Agar dal cielo e le disse: "Che hai tu, Agar? Non temere, perché Dio ha ascoltato la voce del ragazzo là dove si trova. (Genesi 21, 17)

  • e si diranno benedette per la tua discendenza tutte le nazioni della terra, in compenso del fatto che tu hai ubbidito alla mia voce". (Genesi 22, 18)

  • in ricompensa del fatto che Abramo ubbidì alla mia voce e osservò ciò che io gli avevo dato da osservare: i miei comandamenti, le mie istituzioni e le mie leggi". (Genesi 26, 5)

  • Orbene, figlio mio, obbedisci alla mia voce in ciò che ti comando: (Genesi 27, 8)

  • Giacobbe si avvicinò ad Isacco suo padre, il quale lo tastò e disse: "La voce è la voce di Giacobbe, ma le braccia sono le braccia di Esaù". (Genesi 27, 22)

  • Esaù disse a suo padre: "Hai dunque una sola benedizione, padre mio? Benedicimi... anche me, padre mio!". Poi Esaù alzò la sua voce e pianse. (Genesi 27, 38)

  • Or dunque, figlio mio, ubbidisci alla mia voce: fuggi verso Carran, da mio fratello Làbano. (Genesi 27, 43)


“Se precisamos ter paciência para suportar os defeitos dos outros, quanto mais ainda precisamos para tolerar nossos próprios defeitos!” São Padre Pio de Pietrelcina