Talált 256 Eredmények: Esercito

  • Quando Toù, re di Amat, seppe che Davide aveva sconfitto tutto l'esercito di Hadad-Ezer, (Samuele 2 8, 9)

  • Ioab figlio di Zeruià comandava l'esercito; Giosafat figlio di Achilùd era archivista; (Samuele 2 8, 16)

  • Quando Davide sentì questo, inviò contro di loro Ioab con tutto l'esercito dei prodi. (Samuele 2 10, 7)

  • Hadad-Ezer mandò messaggeri e schierò in campo gli Aramei che abitavano oltre il fiume e quelli giunsero a Chelàm con alla testa Sobàk, capo dell'esercito di Hadad-Ezer. (Samuele 2 10, 16)

  • Ma gli Aramei fuggirono davanti a Israele: Davide uccise agli Aramei settecento pariglie di cavalli e quarantamila uomini; battè anche Sobàk capo del loro esercito, che morì in quel luogo. (Samuele 2 10, 18)

  • Assalonne aveva posto a capo dell'esercito Amasà invece di Ioab. Amasà era figlio di un uomo chiamato Itrà l'Ismaelita, il quale si era unito a Abigàl, figlia di Iesse e sorella di Zeruià, madre di Ioab. (Samuele 2 17, 25)

  • Il re rispose loro: «Farò quello che vi sembra bene». Il re si fermò al fianco della porta, mentre tutto l'esercito usciva a schiere di cento e di mille uomini. (Samuele 2 18, 4)

  • L'esercito uscì in campo contro Israele e la battaglia ebbe luogo nella foresta di Efraim. (Samuele 2 18, 6)

  • Dite ad Amasà: Non sei forse mio osso e mia carne? Dio mi faccia questo e mi aggiunga quest'altro, se tu non diventerai davanti a me capo dell'esercito per sempre al posto di Ioab!». (Samuele 2 19, 14)

  • Ioab era a capo di tutto l'esercito d'Israele; Benaià, figlio di Ioiadà, era capo dei Cretei e dei Peletei; (Samuele 2 20, 23)

  • Il re disse a Ioab e ai suoi capi dell'esercito: «Percorri tutte le tribù d'Israele, da Dan fino a Bersabea, e fate il censimento del popolo, perché io conosca il numero della popolazione». (Samuele 2 24, 2)

  • Ma l'ordine del re prevalse su Ioab e sui capi dell'esercito e Ioab e i capi dell'esercito si allontanarono dal re per fare il censimento del popolo d'Israele. (Samuele 2 24, 4)


“A prática das bem-aventuranças não requer atos de heroísmo, mas a aceitação simples e humilde das várias provações pelas quais a pessoa passa.” São Padre Pio de Pietrelcina