Talált 1092 Eredmények: secondo il libro di Samuel

  • E l'Agnello giunse e prese il libro dalla destra di Colui che era seduto sul trono. (Apocalisse 5, 7)

  • Quando l'Agnello aprì il secondo sigillo, udii il secondo essere vivente che gridava: «Vieni». (Apocalisse 6, 3)

  • Il secondo angelo suonò la tromba: come una gran montagna di fuoco fu scagliata nel mare. Un terzo del mare divenne sangue, (Apocalisse 8, 8)

  • Nella mano teneva un piccolo libro aperto. Avendo posto il piede destro sul mare e il sinistro sulla terra, (Apocalisse 10, 2)

  • Poi la voce che avevo udito dal cielo mi parlò di nuovo: «Và, prendi il libro aperto dalla mano dell'angelo che sta ritto sul mare e sulla terra». (Apocalisse 10, 8)

  • Allora mi avvicinai all'angelo e lo pregai di darmi il piccolo libro. Ed egli mi disse: «Prendilo e divoralo; ti riempirà di amarezza le viscere, ma in bocca ti sarà dolce come il miele». (Apocalisse 10, 9)

  • Presi quel piccolo libro dalla mano dell'angelo e lo divorai; in bocca lo sentii dolce come il miele, ma come l'ebbi inghiottito ne sentii nelle viscere tutta l'amarezza. (Apocalisse 10, 10)

  • Così passò il secondo «guai» ed ecco viene subito il terzo «guai». (Apocalisse 11, 14)

  • L'adorarono tutti gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell'Agnello immolato. (Apocalisse 13, 8)

  • Un secondo angelo lo seguì gridando: Babilonia la grande, quella che ha abbeverato tutte le genti col vino del furore della sua fornicazione». (Apocalisse 14, 8)

  • Il secondo versò la sua coppa nel mare che diventò sangue come quello di un morto e perì ogni essere vivente che si trovava nel mare. (Apocalisse 16, 3)

  • La bestia che hai visto era ma non è più, salirà dall'Abisso, ma per andare in perdizione. E gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo, stupiranno al vedere che la bestia era e non è più, ma riapparirà. (Apocalisse 17, 8)


“Há alegrias tão sublimes e dores tão profundas que não se consegue exprimir com palavras. O silêncio é o último recurso da alma, quando ela está inefavelmente feliz ou extremamente oprimida!” São Padre Pio de Pietrelcina