Esodo, 28

27. Farai due anelli d'oro e li porrai sulle due spalline dell'efod, in basso, sul suo lato anteriore, vicino al suo attacco, al di sopra della cintura dell'efod.

Kapcsolódó versek Esodo, 28:

Esodo 28 si occupa del capo che i sacerdoti dovrebbero indossare per eseguire servizi sacri nel tabernacolo. Di seguito sono riportati cinque versi relativi agli argomenti trattati nel capitolo, esclusi Exodus 28 versetti:

Levitico 8:13: "Ha anche avvicinato Aaron e i suoi figli e li ha lavati con acqua". Questo verso descrive la preparazione di sacerdoti per il servizio sacro, che includeva il lavaggio. Ciò si riferisce a Esodo 28, che parla di indumento sacerdotale, una parte importante della preparazione al servizio.

Levitico 10:10: "Fare la differenza tra il santo e il profano e tra il impuro e il puro". Questo verso parla della distinzione tra sacro e profano, puro e impuro. Ciò si riferisce all'Esodo 28, che parla di indumento sacerdotale come una forma di santificazione e separazione del servizio sacro.

Isaia 61:10: "Mi rallegra del Signore, la mia anima si rallegra nel mio Dio; poiché si vestiva con indumenti di salvezza, mi coprì con il mantello della giustizia". Questo verso parla della gioia del popolo di Dio per essere vestito con indumenti di salvezza e giustizia. Ciò si riferisce all'Esodo 28, che parla di indumento sacerdotale come simbolo di giustizia e salvezza.

Ebrei 4:14: "Avendo quindi un grande sommo sacerdote che ha penetrato i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, ci aggrappiamo fermamente alla confessione della nostra speranza". Questo verso parla di Gesù come un sommo sacerdote che intercede per noi. Ciò si riferisce a Exodus 28, che parla del capo sacerdotale come una forma di rappresentazione del sommo sacerdote che intercede per Israele.

Apocalisse 1:6: "E ci hanno fatto re e sacerdoti a Dio e suo padre; gloria e potere per sempre e potere. Amen." Questo verso parla dell'identità del popolo di Dio come re e sacerdoti. Ciò si riferisce all'Esodo 28, che parla di un indumento sacerdotale come una forma di identità sacerdotale e come mezzo per avvicinarsi a Dio.