Atti degli Apostoli, 27

26. Ma è inevitabile che andiamo a finire su qualche isola».

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In Atti degli Apostoli 27, viene segnalato il viaggio di Apostolo Paolo a Roma, che subisce diverse difficoltà e pericoli durante il viaggio a causa delle condizioni meteorologiche e del naufragio della nave. I seguenti versi sono correlati agli argomenti affrontati in questo capitolo:

Salmo 107:28-30: "Poi piansero al Signore nella sua angoscia, e li liberò dalle sue afflizioni. Farò la tempesta e le onde si calmarono. E si rallegò con la bonanza, e quindi li guidò a desiderati porto. " Questo salmo parla del potere di Dio di calmare le tempeste e liberare le persone dal pericolo, che si riferisce direttamente all'esperienza di Paolo durante la tempesta in mare.

2 Corinzi 11:25: "Tre volte ero frustato con bastoncini, una volta lapidato, tre volte ho sofferto di relitto, una notte e un giorno ho trascorso nell'abisso". Paolo menziona nella sua lettera ai Corinzi che ha subito tre relitti, che possono riferirsi all'esperienza segnalata negli Atti 27.

Jonah 1:17: "Ma il Signore ha inviato un grande pesce per ingoiare Jonas; e Giona era tre giorni e tre notti nelle viscere del pesce". Proprio come Jonas ha trascorso tre giorni e tre notti all'interno del grande pesce, Paulo e gli altri membri dell'equipaggio della nave stavano andando alla deriva nel mare per tre giorni prima che fossero salvati.

Ebrei 6:19: "Che abbiamo come ancora dell'anima, sicuro e fermo, e che penetra nel velo". L'ancora è un simbolo di sicurezza e stabilità, che può essere correlato all'idea che la fede in Dio possa supportarci e darci forza in mezzo alle avversità.

Isaia 43:2: "Quando passiamo attraverso le acque, sarò con te; quando attraverso i fiumi non ti immergeranno; quando passerai attraverso il fuoco, non ti brucerai, né la fiamma brucerà in te." Questo verso sottolinea la promessa di Dio di stare con noi in mezzo a pericoli e difficoltà, proteggendoci e guidandoci in sicurezza dall'altra parte.