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Noi siamo in dodici fratelli, figli di nostro padre: uno non c'è più e il più piccolo è adesso presso nostro padre nella terra di Canaan". (Genesi 42, 32)
Ma l'uomo, signore del paese, ci disse: "E' così che io conoscerò se voi siete sinceri: lasciate qui con me uno di voi fratelli, prendete il grano per le vostre case e andate. (Genesi 42, 33)
E il loro padre Giacobbe disse loro: "Voi mi avete privato dei figli! Giuseppe non c'è più; Simeone non c'è più e Beniamino me lo volete prendere. E' su di me che tutto questo ricade!". (Genesi 42, 36)
Gli uomini presero dunque questo dono, il doppio del denaro e anche Beniamino, e partirono, discesero in Egitto e si presentarono davanti a Giuseppe. (Genesi 43, 15)
Quando Giuseppe ebbe visto con loro Beniamino, disse a colui ch'era a capo della sua casa: "Conduci questi uomini in casa, macella quello che c'è da macellare e prepara, perché questi uomini mangeranno con me a mezzogiorno". (Genesi 43, 16)
Quel personaggio fece come Giuseppe aveva detto e introdusse gli uomini nella casa di Giuseppe. (Genesi 43, 17)
Ma i nostri uomini si spaventarono, perché venivano condotti in casa di Giuseppe, e dissero: "E' per causa del denaro, rimesso nei nostri sacchi l'altra volta, che noi siamo condotti là: per poterci assalire, piombarci addosso e prenderci come schiavi con i nostri asini!". (Genesi 43, 18)
Allora si avvicinarono all'uomo che era a capo della casa di Giuseppe e parlarono con lui alla porta di casa. (Genesi 43, 19)
Poi quell'uomo fece entrare gli uomini nella casa di Giuseppe, diede loro dell'acqua perché si lavassero i piedi, e diede del foraggio ai loro asini. (Genesi 43, 24)
Essi prepararono il dono nell'attesa che Giuseppe arrivasse a mezzogiorno, perché avevano sentito dire che avrebbe mangiato con loro in quel luogo. (Genesi 43, 25)
Quando Giuseppe arrivò a casa, essi gli presentarono il dono che avevano con sé, e si prostrarono davanti a lui con la faccia a terra. (Genesi 43, 26)
E Giuseppe si affrettò ad uscire, perché si era commosso nell'intimo alla presenza di suo fratello, e sentiva il bisogno di piangere; entrò nella sua camera e lì pianse. (Genesi 43, 30)