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Tu rendesti spedito il mio passo, e le mie caviglie non vacillarono. (Samuele 2 22, 37)
Qui giunto, entrò nella caverna e vi passò la notte. Ed ecco che la parola del Signore gli fu rivolta in questi termini: "Che fai qui, o Elia?". (Re 1 19, 9)
Di rimando sentì dirsi: "Esci e sta' sul monte davanti al Signore". Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento grande e gagliardo, tale da scuotere le montagne e spaccare le pietre, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. (Re 1 19, 11)
Elia partì di là e trovò Eliseo, figlio di Safàt, mentre arava con dodici coppie di buoi davanti a sé ed egli si trovava con la dodicesima coppia. Gli passò accanto e gli gettò il suo mantello. (Re 1 19, 19)
Allora il re passò in rassegna i giovani ch'erano al servizio dei capi dei distretti: erano in tutto duecentotrentadue. Poi passò in rassegna tutto il popolo, tutti i figli d'Israele: erano settemila. (Re 1 20, 15)
In quel giorno il re Ioram uscì da Samaria e passò in rassegna tutto Israele. (Re 2 3, 6)
Un giorno che Eliseo passò di lì, si ritirò nella camera superiore e si coricò. (Re 2 4, 11)
Gli Aramei, usciti a fare una razzia, rapirono dal paese d'Israele una ragazzina, la quale passò al servizio della moglie di Naaman. (Re 2 5, 2)
Allora Ioram, con tutti i suoi carri, passò a Zeira. Levatosi di notte, con i comandanti dei carri batté gli Edomiti che lo avevano accerchiato; il popolo fuggì alle sue tende. (Re 2 8, 21)
Egli ordinò: "Gettatela giù!". Essi la gettarono. Il suo sangue spruzzò i muri e i cavalli e Ieu le passò sopra il corpo. (Re 2 9, 33)
Allora Ioram con i suoi capi e con tutti i suoi carri passò la frontiera e, assalendoli di notte, sconfisse gli Edomiti che avevano accerchiato lui e i comandanti dei carri. (Cronache 2 21, 9)
Scese poi nella pianura di Damasco al tempo della mietitura del grano, mettendo a fuoco tutti i loro campi; distrusse greggi e armenti, saccheggiò le loro città, distrusse le loro campagne e passò a fil di spada tutta la loro gioventù. (Giuditta 2, 27)