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Ma Sansone rispose loro: «Questa volta non sarò colpevole verso i Filistei, se farò loro del male». (Giudici 15, 3)
Sansone se ne andò e catturò trecento volpi; prese delle fiaccole, legò coda e coda e mise una fiaccola fra le due code. (Giudici 15, 4)
I Filistei chiesero: «Chi ha fatto questo?». Fu risposto: «Sansone, il genero dell'uomo di Timna, perché costui gli ha ripreso la moglie e l'ha data al compagno di lui». I Filistei salirono e bruciarono tra le fiamme lei e suo padre. (Giudici 15, 6)
Sansone disse loro: «Poiché agite in questo modo, io non la smetterò finché non mi sia vendicato di voi». (Giudici 15, 7)
Gli uomini di Giuda dissero loro: «Perché siete venuti contro di noi?». Quelli risposero: «Siamo venuti per legare Sansone; per fare a lui quello che ha fatto a noi». (Giudici 15, 10)
Tremila uomini di Giuda scesero alla caverna della rupe di Etam e dissero a Sansone: «Non sai che i Filistei ci dominano? Che cosa ci hai fatto?». Egli rispose loro: «Quello che hanno fatto a me, io l'ho fatto a loro». (Giudici 15, 11)
Gli dissero: «Siamo scesi per legarti e metterti nelle mani dei Filistei». Sansone replicò loro: «Giuratemi che voi non mi colpirete». (Giudici 15, 12)
Sansone disse: li ho ben macellati! Con la mascella dell'asino, ho colpito mille uomini!». (Giudici 15, 16)
Allora Dio spaccò la roccia concava che è a Lechi e ne scaturì acqua. Sansone bevve, il suo spirito si rianimò ed egli riprese vita. Perciò quella fonte fu chiamata En-Korè: essa esiste a Lechi fino ad oggi. (Giudici 15, 19)
Sansone fu giudice d'Israele, al tempo dei Filistei, per venti anni. (Giudici 15, 20)
Sansone andò a Gaza, vide una prostituta e andò da lei. (Giudici 16, 1)
Fu detto a quelli di Gaza: «E' venuto Sansone». Essi lo circondarono, stettero in agguato tutta la notte presso la porta della città e tutta quella notte rimasero quieti, dicendo: «Attendiamo lo spuntar del giorno e allora lo uccideremo». (Giudici 16, 2)