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Poi Abram si spostò con le sue tende e andò a stabilirsi alle Querce di Mamre, che sono ad Ebron, e vi costruì un altare al Signore. (Genesi 13, 18)
Tutti questi si concentrarono nella valle di Siddim, cioè il Mar Morto. (Genesi 14, 3)
Per dodici anni essi erano stati sottomessi a Chedorlaomer, ma il tredicesimo anno si erano ribellati. (Genesi 14, 4)
Nell'anno quattordicesimo arrivarono Chedorlaomer e i re che erano con lui e sconfissero i Refaim ad Astarot-Karnaim, gli Zuzim ad Am, gli Emim a Save-Kiriataim (Genesi 14, 5)
Ma un fuggiasco venne ad avvertire Abram l'Ebreo che si trovava alle Querce di Mamre l'Amorreo, fratello di Escol e fratello di Aner i quali erano alleati di Abram. (Genesi 14, 13)
Quando Abram seppe che il suo parente era stato preso prigioniero, organizzò i suoi uomini esperti nelle armi, schiavi nati nella sua casa, in numero di trecentodiciotto, e si diede all'inseguimento fino a Dan. (Genesi 14, 14)
Intanto Melchisedek, re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo (Genesi 14, 18)
Soggiunse Abram: «Ecco a me non hai dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede». (Genesi 15, 3)
Poi lo condusse fuori e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle» e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». (Genesi 15, 5)
Andò a prendere tutti questi animali, li divise in due e collocò ogni metà di fronte all'altra; non divise però gli uccelli. (Genesi 15, 10)
Gli uccelli rapaci calavano su quei cadaveri, ma Abram li scacciava. (Genesi 15, 11)
Allora il Signore disse ad Abram: «Sappi che i tuoi discendenti saranno forestieri in un paese non loro; saranno fatti schiavi e saranno oppressi per quattrocento anni. (Genesi 15, 13)