Samuele 2, 11

La Sacra Bibbia (Versione CEI 2008)

1 All'inizio dell'anno successivo, al tempo in cui i re sono soliti andare in guerra, Davide mandò Ioab con i suoi servitori e con tutto Israele a compiere devastazioni contro gli Ammoniti; posero l'assedio a Rabbà, mentre Davide rimaneva a Gerusalemme.

2 Un tardo pomeriggio Davide, alzatosi dal letto, si mise a passeggiare sulla terrazza della reggia. Dalla terrazza vide una donna che faceva il bagno: la donna era molto bella d'aspetto.

3 Davide mandò a informarsi sulla donna. Gli fu detto: "È Betsabea, figlia di Eliàm, moglie di Uria l'Ittita".

4 Allora Davide mandò messaggeri a prenderla. Ella andò da lui ed egli giacque con lei, che si era appena purificata dalla sua impurità. Poi ella tornò a casa.

5 La donna concepì e mandò ad annunciare a Davide: "Sono incinta".

6 Allora Davide mandò a dire a Ioab: "Mandami Uria l'Ittita". Ioab mandò Uria da Davide.

7 Arrivato Uria, Davide gli chiese come stessero Ioab e la truppa e come andasse la guerra.

8 Poi Davide disse a Uria: "Scendi a casa tua e làvati i piedi". Uria uscì dalla reggia e gli fu mandata dietro una porzione delle vivande del re.

9 Ma Uria dormì alla porta della reggia con tutti i servi del suo signore e non scese a casa sua.

10 La cosa fu riferita a Davide: "Uria non è sceso a casa sua". Allora Davide disse a Uria: "Non vieni forse da un viaggio? Perché dunque non sei sceso a casa tua?".

11 Uria rispose a Davide: "L'arca, Israele e Giuda abitano sotto le tende, Ioab mio signore e i servi del mio signore sono accampati in aperta campagna e io dovrei entrare in casa mia per mangiare e bere e per giacere con mia moglie? Per la tua vita, per la vita della tua persona, non farò mai cosa simile!".

12 Davide disse a Uria: "Rimani qui anche oggi e domani ti lascerò partire". Così Uria rimase a Gerusalemme quel giorno e il seguente.

13 Davide lo invitò a mangiare e a bere con sé e lo fece ubriacare; la sera Uria uscì per andarsene a dormire sul suo giaciglio con i servi del suo signore e non scese a casa sua.

14 La mattina dopo Davide scrisse una lettera a Ioab e gliela mandò per mano di Uria.

15 Nella lettera aveva scritto così: "Ponete Uria sul fronte della battaglia più dura; poi ritiratevi da lui perché resti colpito e muoia".

16 Allora Ioab, che assediava la città, pose Uria nel luogo dove sapeva che c'erano uomini valorosi.

17 Gli uomini della città fecero una sortita e attaccarono Ioab; caddero parecchi della truppa e dei servi di Davide e perì anche Uria l'Ittita.

18 Ioab mandò ad annunciare a Davide tutte le cose che erano avvenute nella battaglia

19 e diede al messaggero quest'ordine: "Quando avrai finito di raccontare al re quanto è successo nella battaglia,

20 se il re andasse in collera e ti dicesse: "Perché vi siete avvicinati così alla città per dar battaglia? Non sapevate che avrebbero tirato dall'alto delle mura?

21 Chi ha ucciso Abimèlec figlio di Ierub-Baal? Non fu forse una donna che gli gettò addosso il pezzo superiore di una macina dalle mura, così che egli morì a Tebes? Perché vi siete avvicinati così alle mura?", tu digli allora: "Anche il tuo servo Uria l'Ittita è morto"".

22 Il messaggero dunque partì e, quando fu arrivato, annunciò a Davide quanto Ioab lo aveva incaricato di dire.

23 E il messaggero disse a Davide: "Poiché i nemici avevano avuto vantaggio su di noi e avevano fatto una sortita contro di noi nella campagna, noi fummo loro addosso fino alla porta della città;

24 allora gli arcieri tirarono sui tuoi servi dall'alto delle mura e parecchi dei servi del re perirono. Anche il tuo servo Uria l'Ittita è morto".

25 Allora Davide disse al messaggero: "Riferirai a Ioab: "Non sia male ai tuoi occhi questo fatto, perché la spada divora ora in un modo ora in un altro; rinforza la tua battaglia contro la città e distruggila". E tu stesso fagli coraggio".

26 La moglie di Uria, saputo che Uria, suo marito, era morto, fece il lamento per il suo signore.

27 Passati i giorni del lutto, Davide la mandò a prendere e l'aggregò alla sua casa. Ella diventò sua moglie e gli partorì un figlio. Ma ciò che Davide aveva fatto era male agli occhi del Signore.




Versículos relacionados com Samuele 2, 11:

Il capitolo 11 del libro di 2 Samuel riferisce la caduta del re David, che ha peccato mentre era coinvolto con Bathsheba, moglie di Uriah, uno dei suoi soldati. Il capitolo racconta anche come David ha cercato di coprire il suo peccato, mandando Uriah in prima linea della battaglia, dove è stato ucciso. Di seguito sono riportati cinque versi relativi agli argomenti trattati in 2 Samuel 11:

2 Samuele 12:7-9: "Quindi Nathan disse a David, tu sei uomo! Così dice il Signore, Dio di Israele: ti ungei re su Israele e ti ho liberato dalle mani di Saul; il tuo Signore e le donne di Il tuo Signore tra le tue braccia e io ti ho ancora dato la casa di Israele e Giuda; e se questo è poco, tali cose e cose del genere dovrebbero aggiungere? " Il profeta Nathan affronta David per il suo peccato e lo rimprovera per aver rotto l'alleanza con Dio.

2 Samuele 12:13, "Allora David disse a Nathan, ho peccato contro il Signore. E Nathan disse a David, anche il Signore perdonò il tuo peccato; non morirai." David riconosce il suo errore e chiede perdono a Dio.

2 Samuele 12:14: "Tuttavia, con questo fatto di questo luogo che i nemici del Signore Blasfema, anche il figlio che è nato ti morirà sicuramente." Anche perdonato, David subisce ancora le conseguenze del suo peccato.

2 Samuele 12:24-25: "E confortò Bathsheba, moglie di Uriah, per suo marito e la prese per sua moglie; gli diede un figlio, ma il Signore non gli permise di vivere. E gli diede un nome: Salomone. E il Signore lo amava. " David House con Bathsheba e il loro figlio, Salomone, diventa il futuro re di Israele.

2 Samuele 12:26-27: "Joab saltò contro Rabá dei figli di Ammon e portò la città reale. Poi Joab mandò messaggeri a David, dicendo: Ho combattuto contro Rabá e ho preso le acque della città." Il capitolo termina con Joab vincendo la battaglia contro Rabá, una vittoria che David avrebbe probabilmente guidato se non avesse peccato.





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