Samuele 2, 12

La Sacra Bibbia (Versione CEI 1974)

1 Il Signore mandò il profeta Natan a Davide e Natan andò da lui e gli disse: «Vi erano due uomini nella stessa città, uno ricco e l'altro povero.

2 Il ricco aveva bestiame minuto e grosso in gran numero;

3 ma il povero non aveva nulla, se non una sola pecorella piccina che egli aveva comprata e allevata; essa gli era cresciuta in casa insieme con i figli, mangiando il pane di lui, bevendo alla sua coppa e dormendo sul suo seno; era per lui come una figlia.

4 Un ospite di passaggio arrivò dall'uomo ricco e questi, risparmiando di prendere dal suo bestiame minuto e grosso, per preparare una vivanda al viaggiatore che era capitato da lui portò via la pecora di quell'uomo povero e ne preparò una vivanda per l'ospite venuto da lui».

5 Allora l'ira di Davide si scatenò contro quell'uomo e disse a Natan: «Per la vita del Signore, chi ha fatto questo merita la morte.

6 Pagherà quattro volte il valore della pecora, per aver fatto una tal cosa e non aver avuto pietà».

7 Allora Natan disse a Davide: «Tu sei quell'uomo! Così dice il Signore, Dio d'Israele: Io ti ho unto re d'Israele e ti ho liberato dalle mani di Saul,

8 ti ho dato la casa del tuo padrone e ho messo nelle tue braccia le donne del tuo padrone, ti ho dato la casa di Israele e di Giuda e, se questo fosse troppo poco, io vi avrei aggiunto anche altro.

9 Perché dunque hai disprezzato la parola del Signore, facendo ciò che è male ai suoi occhi? Tu hai colpito di spada Uria l'Hittita, hai preso in moglie la moglie sua e lo hai ucciso con la spada degli Ammoniti.

10 Ebbene, la spada non si allontanerà mai dalla tua casa, poiché tu mi hai disprezzato e hai preso in moglie la moglie di Uria l'Hittita.

11 Così dice il Signore: Ecco io sto per suscitare contro di te la sventura dalla tua stessa casa; prenderò le tue mogli sotto i tuoi occhi per darle a un tuo parente stretto, che si unirà a loro alla luce di questo sole;

12 poiché tu l'hai fatto in segreto, ma io farò questo davanti a tutto Israele e alla luce del sole».

13 Allora Davide disse a Natan: «Ho peccato contro il Signore!». Natan rispose a Davide: «Il Signore ha perdonato il tuo peccato; tu non morirai.

14 Tuttavia, poiché in questa cosa tu hai insultato il Signore (l'insulto sia sui nemici suoi), il figlio che ti è nato dovrà morire». Natan tornò a casa.

15 Il Signore dunque colpì il bambino che la moglie di Uria aveva partorito a Davide ed esso si ammalò gravemente.

16 Davide allora fece suppliche a Dio per il bambino e digiunò e rientrando passava la notte coricato per terra.

17 Gli anziani della sua casa insistevano presso di lui perché si alzasse da terra; ma egli non volle e rifiutò di prendere cibo con loro.

18 Ora, il settimo giorno il bambino morì e i ministri di Davide temevano di fargli sapere che il bambino era morto, perché dicevano: «Ecco, quando il bambino era ancora vivo, noi gli abbiamo parlato e non ha ascoltato le nostre parole; come faremo ora a dirgli che il bambino è morto? Farà qualche atto insano!».

19 Ma Davide si accorse che i suoi ministri bisbigliavano fra di loro, comprese che il bambino era morto e disse ai suoi ministri: «E' morto il bambino?». Quelli risposero: «E' morto».

20 Allora Davide si alzò da terra, si lavò, si unse e cambiò le vesti; poi andò nella casa del Signore e vi si prostrò. Rientrato in casa, chiese che gli portassero il cibo e mangiò.

21 I suoi ministri gli dissero: «Che fai? Per il bambino ancora vivo hai digiunato e pianto e, ora che è morto, ti alzi e mangi!».

22 Egli rispose: «Quando il bambino era ancora vivo, digiunavo e piangevo, perché dicevo: Chi sa? Il Signore avrà forse pietà di me e il bambino resterà vivo.

23 Ma ora che egli è morto, perché digiunare? Posso io farlo ritornare? Io andrò da lui, ma lui non ritornerà da me!».

24 Poi Davide consolò Betsabea sua moglie, entrò da lei e le si unì: essa partorì un figlio, che egli chiamò Salomone.

25 Il Signore amò Salomone e mandò il profeta Natan, che lo chiamò Iedidià per ordine del Signore.

26 Intanto Ioab assalì Rabbà degli Ammoniti, si impadronì della città delle acque

27 e inviò messaggeri a Davide per dirgli: «Ho assalito Rabbà e mi sono gia impadronito della città delle acque.

28 Ora raduna il resto del popolo, accàmpati contro la città e prendila, altrimenti se la prendo io, porterebbe il mio nome».

29 Davide radunò tutto il popolo, si mosse verso Rabbà, l'assalì e la prese.

30 Tolse dalla testa di Milcom la corona, che pesava un talento d'oro e conteneva una pietra preziosa; essa fu posta sulla testa di Davide. Asportò dalla città un bottino molto grande.

31 Fece uscire gli abitanti che erano nella città e li impiegò nei lavori delle seghe, dei picconi di ferro e delle scuri di ferro e li fece lavorare alle fornaci da mattoni; così fece a tutte le città degli Ammoniti. Poi Davide tornò a Gerusalemme con tutta la sua truppa.




Versículos relacionados com Samuele 2, 12:

2 Samuel 12 riferisce lo scontro del profeta Nathan con il re David, dopo aver commesso adulterio con Bathsheba e ha ordinato di uccidere Uriah, suo marito. Nathan rimprovera David per la sua condotta e lo affronta con la parabola del ricco che ha rubato le pecore del povero. David riconosce il suo peccato e si pente. Di seguito sono riportati cinque versi relativi agli argomenti trattati in 2 Samuel 12:

Proverbi 28:13: "Che copre le tue trasgressioni non prospererà mai; ma ciò che le confessa e lascerà misericordia". Questo verso parla dell'importanza di confessare i peccati per il perdono e la misericordia.

Salmo 51:1-2: "C'è misericordia su di me, o Dio, secondo la tua gentilezza; le mie trasgressioni cancellano, secondo la moltitudine delle tue misericordie. Mi lava completamente dalla mia iniquità e mi pulisce dal mio peccato." Questo salmo è una preghiera di David dopo il suo peccato con Bathsheba e Uriah, chiedendo a Dio di perdonarlo e purificarlo.

1 Giovanni 1:9: "Se confessiamo i nostri peccati, è fedele e solo per perdonarci i nostri peccati e purificarci da tutta l'ingiustizia". Questo verso evidenzia l'importanza della confessione dei peccati per ottenere perdono e purificazione.

Salmo 32:3-5: "Mentre i miei peccati stupiscono, le mie ossa invecchiate dai miei costante gemiti tutto il giorno. Per giorno e notte la tua mano mi pesava; il mio umore divenne in sequel." Il mio peccato e la mia iniquità non ho fatto Coprirsi. "Dissi, confesserò al Signore le mie trasgressioni; e tu perdvi la colpa del mio peccato." Questo salmo parla dell'afflizione che il peccato porta e dell'importanza di confessarlo per perdono e sollievo.

Proverbi 6:32-33: "Ciò che adultera con una donna è una mancanza di comprensione; distrugge la sua anima ciò che fa. Trova frusta e affronta ciò che fa una cosa del genere; e la sua vergogna non uscirà mai." Questo verso evidenzia la gravità dell'adulterio e la conseguenza distruttiva che porta all'anima della persona.





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