Ezechiele, 21

34. mentre tu hai false visioni e ti si predicono sorti bugiarde, la spada sarà messa alla gola degli empi perversi, il cui giorno è venuto, al colmo della loro malvagità.

Wersety związane z Ezechiele, 21:

Ezechiele 21 è un capitolo che si occupa del giudizio di Dio contro Gerusalemme e la spada di Dio che sarà usata per eseguire il suo giudizio. Per fornire cinque versi relativi agli argomenti affrontati in Ezechiele 21, ho selezionato versi che parlano del giudizio di Dio, della spada di Dio e della punizione del peccato.

Proverbi 20:18: "Preparare i piani è decisivo e tutta la preparazione con i consigli". Questo verso parla dell'importanza della pianificazione prima di recitare. Nel capitolo 21 di Ezechiele, Dio sta pianificando il giudizio di Gerusalemme e la spada di Dio è preparata a eseguire il suo giudizio.

Isaia 34:5: "Perché la mia spada è stata ubriaca in cielo; ecco, scenderà su Edom e il popolo del mio anatema per eseguire giudizio". In questo versetto, la spada di Dio è descritta come usata per eseguire il giudizio contro i malvagi. Nel capitolo 21 di Ezechiele, la spada di Dio è anche usata per eseguire il giudizio contro Gerusalemme.

Geremia 25:29: "Perché, ecco, nella città che viene chiamata con il mio nome, inizio a fare il male, e sarai impunito?". In questo versetto, Dio parla della punizione del peccato e di come verrà portata la spada su coloro che peccano. Nel capitolo 21 di Ezechiele, la spada di Dio è usata come punizione per il peccato di Gerusalemme.

Salmo 75:7: "Ma Dio è il giudice; ne abbassa uno ed esalta un altro." Questo versetto parla di Dio come giudice sovrano, che ha il potere di esaltare e abbassare. Nel capitolo 21 di Ezechiele, Dio agisce come il sovrano giudice di Gerusalemme, eseguendo il suo giudizio con la spada di Dio.

Geremia 23:24: "Qualcuno si nasconderà in nascondigli, in modo da non vederlo? In questo verso, Dio parla della sua onnipresenza e di come vede tutto. Nel capitolo 21 di Ezechiele, Dio sta osservando la situazione a Gerusalemme e pianificando la sua azione come Dio onnipresente e onnisciente.