Geremia, 35

La Sacra Bibbia (Versione CEI 1974)

1 Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore nei giorni di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda:

2 «Và dai Recabiti e parla loro, conducili in una delle stanze nel tempio del Signore e offri loro vino da bere».

3 Io allora presi Iazanià figlio di Geremia, figlio di Cabassinià, i suoi fratelli e tutti i suoi figli, cioè tutta la famiglia dei Recabiti.

4 Li condussi nel tempio del Signore, nella stanza dei figli di Canàn figlio di Iegdalià, uomo di Dio, la quale si trova vicino alla stanza dei capi, sopra la stanza di Maasià figlio di Sallùm, custode di servizio alla soglia.

5 Posi davanti ai membri della famiglia dei Recabiti boccali pieni di vino e delle coppe e dissi loro: «Bevete il vino!».

6 Essi risposero: «Noi non beviamo vino, perché Ionadàb figlio di Recàb, nostro antenato, ci diede quest'ordine: Non berrete vino, né voi né i vostri figli, mai;

7 non costruirete case, non seminerete sementi, non pianterete vigne e non ne possederete alcuna, ma abiterete nelle tende tutti i vostri giorni, perché possiate vivere a lungo sulla terra, dove vivete come forestieri.

8 Noi abbiamo obbedito agli ordini di Ionadàb figlio di Recàb, nostro antenato, riguardo a quanto ci ha comandato, così che noi, le nostre mogli, i nostri figli e le nostre figlie, non beviamo vino per tutta la nostra vita;

9 non costruiamo case da abitare né possediamo vigne o campi o sementi.

10 Noi abitiamo nelle tende, obbediamo e facciamo quanto ci ha comandato Ionadàb nostro antenato.

11 Quando Nabucodònosor re di Babilonia è venuto contro il paese, ci siamo detti: Venite, entriamo in Gerusalemme per sfuggire all'esercito dei Caldei e all'esercito degli Aramei. Così siam venuti ad abitare in Gerusalemme».

12 Allora questa parola del Signore fu rivolta a Geremia:

13 «Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Và e riferisci agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme: Non accetterete la lezione, ascoltando le mie parole? Oracolo del Signore.

14 Sono state messe in pratica le parole di Ionadàb figlio di Recàb, il quale aveva comandato ai suoi figli di non bere vino. Essi infatti non lo hanno bevuto fino a oggi, perché hanno obbedito al comando del loro padre. Io vi ho parlato con continua premura, ma voi non mi avete ascoltato!

15 Vi ho inviato tutti i miei servi, i profeti, con viva sollecitudine per dirvi: Abbandonate ciascuno la vostra condotta perversa, emendate le vostre azioni e non seguite altri dei per servirli, per poter abitare nel paese che ho concesso a voi e ai vostri padri, ma voi non avete prestato orecchio e non mi avete dato retta.

16 Così i figli di Ionadàb figlio di Recàb hanno eseguito il comando che il loro padre aveva dato loro; questo popolo, invece, non mi ha ascoltato.

17 Perciò dice il Signore, Dio degli eserciti e Dio di Israele: Ecco, io manderò su Giuda e su tutti gli abitanti di Gerusalemme tutto il male che ho annunziato contro di essi, perché ho parlato loro e non mi hanno ascoltato, li ho chiamati e non hanno risposto».

18 Geremia riferì alla famiglia dei Recabiti: «Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Poiché avete ascoltato il comando di Ionadàb vostro padre e avete osservato tutti i suoi decreti e avete fatto quanto vi aveva ordinato,

19 per questo dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: a Ionadàb figlio di Recàb non verrà mai a mancare qualcuno che stia sempre alla mia presenza».




Versículos relacionados com Geremia, 35:

Geremia 35 racconta la storia delle Recabitas, una famiglia che si era impegnata a seguire i comandamenti del suo antenato di Jonadab. Dio usa la fedeltà delle recidive come esempio per il popolo di Giuda, che si era allontanato da lui. I versi relativi ai temi di questo capitolo sono:

Esodo 20:12: "Onora tuo padre e tua madre, affinché tu possa avere una lunga vita sulla terra che il Signore, il tuo Dio, ti dà." I recabitali onorarono e obbedrono al loro antenato, Jonadab, dimostrando rispetto per le tradizioni e gli insegnamenti dei loro antenati.

Proverbi 20:7: "Le giuste passeggiate nella sua integrità; felici sono i suoi figli dopo di lui". Le recide sono state premiate per la loro fedeltà e integrità, essendo loro promessi che avrebbero sempre avuto discendenti.

Neemia 8:1-3: Questo capitolo parla della lettura pubblica della legge di Dio e di come la gente l'ha ascoltata e capita. Le recidive hanno anche mantenuto la tradizione orale della loro famiglia e l'hanno obbedita diligentemente.

Matteo 7:21: "Non tutti coloro che mi dicono:" Signore, Signore ", entreranno nel regno dei cieli, ma solo la volontà di mio padre che è in paradiso". Le recidive erano fedeli alla volontà del loro antenato, dimostrando che l'obbedienza è più importante che semplicemente dire le parole giuste.

Atti 5:29: "Pietro e gli altri apostoli rispose: 'È necessario obbedire a Dio piuttosto che agli uomini!" Le recidive scelsero di obbedire a Dio e alle tradizioni della loro famiglia, anche se ciò significava disobbedire al re di Giuda.





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