Neemia, 2

La Sacra Bibbia (Versione CEI 1974)

1 Nel mese di Nisan dell'anno ventesimo del re Artaserse, appena il vino fu pronto davanti al re, io presi il vino e glielo versai. Ora io non ero mai stato triste in sua presenza.

2 Perciò il re mi disse: «Perché hai l'aspetto triste? Eppure non sei malato; non può esser altro che un'afflizione del cuore». Allora io ebbi grande timore

3 e dissi al re: «Viva il re per sempre! Come potrebbe il mio aspetto non esser triste quando la città dove sono i sepolcri dei miei padri è in rovina e le sue porte sono consumate dal fuoco?».

4 Il re mi disse: «Che cosa domandi?». Allora io pregai il Dio del cielo,

5 e poi risposi al re: «Se piace al re e se il tuo servo ha trovato grazia ai suoi occhi, mandami in Giudea, nella città dove sono i sepolcri dei miei padri, perché io possa ricostruirla».

6 Il re, che aveva la regina seduta al suo fianco, mi disse: «Quanto durerà il tuo viaggio? Quando ritornerai?». Io gli indicai un termine di tempo. La cosa piacque al re; mi lasciò andare.

7 Poi dissi al re: «Se piace al re, mi si diano le lettere per i governatori dell'Oltrefiume, perché mi lascino passare ed entrare in Giudea,

8 e una lettera per Asaf, guardiano del parco del re, perché mi dia il legname per costruire le porte della cittadella presso il tempio, per le mura della città e per la casa che io abiterò». Il re mi diede le lettere perché la mano benefica del mio Dio era su di me.

9 Giunsi presso i governatori dell'Oltrefiume e diedi loro le lettere del re. Il re aveva mandato con me una scorta di capi dell'esercito e di cavalieri.

10 Ma quando Sanballàt il Coronita e Tobia lo schiavo ammonita furono informati del mio arrivo, ebbero gran dispiacere che fosse venuto un uomo a procurare il bene degli Israeliti.

11 Giunto a Gerusalemme, vi rimasi tre giorni.

12 Poi mi alzai di notte e presi con me pochi uomini senza dir nulla ad alcuno di quello che Dio mi aveva messo in cuore di fare per Gerusalemme e senza aver altro giumento oltre quello che io cavalcavo.

13 Uscii di notte per la porta della Valle e andai verso la fonte del Drago e alla porta del Letame, osservando le mura di Gerusalemme, come erano piene di brecce e come le sue porte erano consumate dal fuoco.

14 Mi spinsi verso la porta della Fonte e la piscina del re, ma non vi era posto per cui potesse passare il giumento che cavalcavo.

15 Allora risalii di notte la valle, sempre osservando le mura; poi, rientrato per la porta della Valle, tornai a casa.

16 I magistrati non sapevano né dove io fossi andato né che cosa facessi. Fino a quel momento non avevo detto nulla né ai Giudei né ai sacerdoti, né ai notabili, né ai magistrati né ad alcuno di quelli che si occupavano dei lavori.

17 Allora io dissi loro: «Voi vedete la miseria nella quale ci troviamo; Gerusalemme è in rovina e le sue porte sono consumate dal fuoco. Venite, ricostruiamo le mura di Gerusalemme e non saremo più insultati!».

18 Narrai loro come la mano benefica del mio Dio era stata su di me e anche le parole che il re mi aveva dette. Quelli dissero: «Alziamoci e costruiamo!». E misero mano vigorosamente alla buona impresa.

19 Ma quando Sanballàt il Coronita e Tobia lo schiavo ammonita, e Ghesem l'Arabo seppero la cosa, ci schernirono e ci derisero dicendo: «Che state facendo? Volete forse ribellarvi al re?».

20 Allora io risposi loro: «Il Dio del cielo ci darà successo. Noi, suoi servi, ci metteremo a costruire; ma voi non avete né parte né diritto né ricordo in Gerusalemme».




Versículos relacionados com Neemia, 2:

Neemia 2 racconta il momento in cui Neemia, un ebreo che viveva a Susa e lavorava come Cope di King Arterxes, è permesso tornare a Gerusalemme e guidare la ricostruzione delle mura della città, che era stata distrutta anni prima. Nel corso del capitolo, Neemiah affronta l'opposizione e le difficoltà, ma rimane fermo nella sua determinazione a completare il lavoro. Di seguito sono riportati cinque versetti che si riferiscono agli argomenti trattati in Neemia 2:

Neemia 2:4: "Allora il re mi disse:" Cosa vuoi? " Ho pregato il dio del paradiso ". Nehemiah inizia il suo viaggio chiedendo aiuto e guida di Dio, mostrando la sua dipendenza da lui.

Neemia 2:8: "E il re accettò di soddisfare la mia richiesta. Così ho chiesto loro di darmi lettere di autorizzazione ai governatori della provincia a ovest del fiume Eufrate, per lasciarmi passare fino a raggiungere Giuda". Neemiah chiede all'autorizzazione e alle risorse del re di svolgere il lavoro di ricostruzione, dimostrando che stava agendo entro i limiti della legge e con l'approvazione del governo.

Neemia 2:10: "Quando Sambosalato, l'oronite e Tobias, l'ufficiale dell'ammonita, ne hanno sentito parlare, ci hanno deriso e ha detto:" Cosa stai facendo? Ti stai ribellando contro il re? " Nehemiah affronta l'opposizione dei nemici che deridono e cercano di scoraggiarlo.

Neemia 2:17: "Poi ho detto loro:" Stai vedendo la situazione difficile in cui ci troviamo. Neemia motiva le persone a unirsi e lavorare insieme per fare il lavoro, dimostrando che è possibile superare le difficoltà.

Neemia 2:20: "Ho risposto loro:" Il dio del cielo avrà successo. Noi, i tuoi servitori, iniziamo a ricostruire, ma non hai diritto, nessuna pretesa, nessuna memoria a Gerusalemme. "" Neemia si confida che Dio è con lui e ti aiuterà a superare le difficoltà, mostrando la tua fede e la tua fiducia in Dio.





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