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Allora Festo, volendo far cosa gradita ai Giudei, rivoltosi a Paolo gli domandò: "Vuoi salire in Gerusalemme e là essere giudicato di fronte a me riguardo a queste cose?". (Atti degli Apostoli 25, 9)
Ma Paolo replicò: "Sto dinanzi al tribunale di Cesare e qui mi si deve giudicare. Non ho fatto alcun torto ai Giudei, come anche tu sai molto bene. (Atti degli Apostoli 25, 10)
Quando sono stato a Gerusalemme, sono comparsi i sommi sacerdoti e gli anziani dei Giudei portando accuse contro di lui e chiedendo la sua condanna. (Atti degli Apostoli 25, 15)
Allora Festo disse: "Re Agrippa e voi tutti che siete qui presenti, voi vedete colui per il quale tutta la moltitudine dei Giudei si è rivolta a me, tanto a Gerusalemme come qui, gridando che costui non deve più vivere. (Atti degli Apostoli 25, 24)
"Da tutte le accuse che mi sono rivolte dai Giudei, io mi stimo fortunato, o re Agrippa, di potermi oggi difendere davanti a te; (Atti degli Apostoli 26, 2)
tanto più che tu conosci assai bene i costumi e le controversie proprie dei Giudei. Perciò ti prego di ascoltarmi con longanimità. (Atti degli Apostoli 26, 3)
Quale sia stato il mio tenore di vita fin dalla mia giovinezza, trascorsa tutt'intera in mezzo al mio popolo e nella stessa Gerusalemme, lo sanno bene tutti i Giudei. (Atti degli Apostoli 26, 4)
quella promessa di cui le nostre dodici tribù, servendo incessantemente Dio notte e giorno, attendono il compimento. E' per questa speranza che io sono accusato dai Giudei, o re. (Atti degli Apostoli 26, 7)
Per questi motivi i Giudei si impadronirono di me nel tempio e hanno cercato di uccidermi. (Atti degli Apostoli 26, 21)
Tre giorni dopo egli convocò i principali fra i Giudei. Quando si furono radunati disse loro: "Io, o fratelli, pur non avendo fatto nulla contro il mio popolo o contro gli usi dei nostri padri, sono stato messo in catene a Gerusalemme e consegnato nelle mani dei Romani. (Atti degli Apostoli 28, 17)
Ma poiché i Giudei si opponevano, fui costretto ad appellarmi a Cesare, non però come se avessi qualcosa da rimproverare al mio popolo. (Atti degli Apostoli 28, 19)
E allora? Abbiamo dei vantaggi? Niente affatto! Affermammo prima, infatti, accusando, che Giudei e Greci sono tutti sotto il dominio del peccato, (Romani 3, 9)