Esodo, 32

La Sacra Bibbia (Versione CEI 2008)

1 Il popolo, vedendo che Mosè tardava a scendere dal monte, fece ressa intorno ad Aronne e gli disse: "Fa' per noi un dio che cammini alla nostra testa, perché a Mosè, quell'uomo che ci ha fatto uscire dalla terra d'Egitto, non sappiamo che cosa sia accaduto".

2 Aronne rispose loro: "Togliete i pendenti d'oro che hanno agli orecchi le vostre mogli, i vostri figli e le vostre figlie e portateli a me".

3 Tutto il popolo tolse i pendenti che ciascuno aveva agli orecchi e li portò ad Aronne.

4 Egli li ricevette dalle loro mani, li fece fondere in una forma e ne modellò un vitello di metallo fuso. Allora dissero: "Ecco il tuo Dio, o Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra d'Egitto!".

5 Ciò vedendo, Aronne costruì un altare davanti al vitello e proclamò: "Domani sarà festa in onore del Signore".

6 Il giorno dopo si alzarono presto, offrirono olocausti e presentarono sacrifici di comunione. Il popolo sedette per mangiare e bere, poi si alzò per darsi al divertimento.

7 Allora il Signore disse a Mosè: "Va', scendi, perché il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d'Egitto, si è pervertito.

8 Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato! Si sono fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: "Ecco il tuo Dio, Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra d'Egitto"".

9 Il Signore disse inoltre a Mosè: "Ho osservato questo popolo: ecco, è un popolo dalla dura cervice.

10 Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li divori. Di te invece farò una grande nazione".

11 Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: "Perché, Signore, si accenderà la tua ira contro il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d'Egitto con grande forza e con mano potente?

12 Perché dovranno dire gli Egiziani: "Con malizia li ha fatti uscire, per farli perire tra le montagne e farli sparire dalla terra"? Desisti dall'ardore della tua ira e abbandona il proposito di fare del male al tuo popolo.

13 Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: "Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo, e tutta questa terra, di cui ho parlato, la darò ai tuoi discendenti e la possederanno per sempre"".

14 Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.

15 Mosè si voltò e scese dal monte con in mano le due tavole della Testimonianza, tavole scritte sui due lati, da una parte e dall'altra.

16 Le tavole erano opera di Dio, la scrittura era scrittura di Dio, scolpita sulle tavole.

17 Giosuè sentì il rumore del popolo che urlava e disse a Mosè: "C'è rumore di battaglia nell'accampamento".

18 Ma rispose Mosè: "Non è il grido di chi canta: "Vittoria!". Non è il grido di chi canta: "Disfatta!". Il grido di chi canta a due cori io sento".

19 Quando si fu avvicinato all'accampamento, vide il vitello e le danze. Allora l'ira di Mosè si accese: egli scagliò dalle mani le tavole, spezzandole ai piedi della montagna.

20 Poi afferrò il vitello che avevano fatto, lo bruciò nel fuoco, lo frantumò fino a ridurlo in polvere, ne sparse la polvere nell'acqua e la fece bere agli Israeliti.

21 Mosè disse ad Aronne: "Che cosa ti ha fatto questo popolo, perché tu l'abbia gravato di un peccato così grande?".

22 Aronne rispose: "Non si accenda l'ira del mio signore; tu stesso sai che questo popolo è incline al male.

23 Mi dissero: "Fa' per noi un dio che cammini alla nostra testa, perché a Mosè, quell'uomo che ci ha fatto uscire dalla terra d'Egitto, non sappiamo che cosa sia accaduto".

24 Allora io dissi: "Chi ha dell'oro? Toglietevelo!". Essi me lo hanno dato; io l'ho gettato nel fuoco e ne è uscito questo vitello".

25 Mosè vide che il popolo non aveva più freno, perché Aronne gli aveva tolto ogni freno, così da farne oggetto di derisione per i loro avversari.

26 Mosè si pose alla porta dell'accampamento e disse: "Chi sta con il Signore, venga da me!". Gli si raccolsero intorno tutti i figli di Levi.

27 Disse loro: "Dice il Signore, il Dio d'Israele: "Ciascuno di voi tenga la spada al fianco. Passate e ripassate nell'accampamento da una porta all'altra: uccida ognuno il proprio fratello, ognuno il proprio amico, ognuno il proprio vicino"".

28 I figli di Levi agirono secondo il comando di Mosè e in quel giorno perirono circa tremila uomini del popolo.

29 Allora Mosè disse: "Ricevete oggi l'investitura dal Signore; ciascuno di voi è stato contro suo figlio e contro suo fratello, perché oggi egli vi accordasse benedizione".

30 Il giorno dopo Mosè disse al popolo: "Voi avete commesso un grande peccato; ora salirò verso il Signore: forse otterrò il perdono della vostra colpa".

31 Mosè ritornò dal Signore e disse: "Questo popolo ha commesso un grande peccato: si sono fatti un dio d'oro.

32 Ma ora, se tu perdonassi il loro peccato... Altrimenti, cancellami dal tuo libro che hai scritto!".

33 Il Signore disse a Mosè: "Io cancellerò dal mio libro colui che ha peccato contro di me.

34 Ora va', conduci il popolo là dove io ti ho detto. Ecco, il mio angelo ti precederà; nel giorno della mia visita li punirò per il loro peccato".

35 Il Signore colpì il popolo, perché aveva fatto il vitello fabbricato da Aronne.




Versículos relacionados com Esodo, 32:

Esodo 32 descrive l'infedeltà del popolo di Israele nel fare un vitello d'oro da adorare, mentre Mosè era sul Monte Sinai che riceveva i comandamenti di Dio. Il capitolo mostra l'ira di Dio prima di questo idolatria e l'intercessione di Mosè a favore del popolo. Di seguito sono riportati cinque versi relativi agli argomenti affrontati in Esodo 32:

Deuteronomio 9:16-17: "E ho visto che avevi peccato contro il Signore tuo Dio; avevi fatto un vitello di casting; presto ti sei allontanato dal modo in cui il Signore ti aveva comandato. Poi ho preso le due compresse, Lanciali da loro le mani e le infilarono davanti ai tuoi occhi. " Questo verso descrive come Mosè rompe i tablet con i comandamenti di Dio quando vede l'idolatria del popolo di Israele. Ciò dimostra la gravità del peccato del popolo e l'ira di Dio di fronte a questa infedeltà.

Deuteronomio 9:18: "Poi mi sono prolungato davanti al Signore, come prima, quaranta giorni e quaranta notti; non ho mangiato pane, né bevo acqua, a causa di tutto il tuo peccato che hai commesso, facendo male alla vista del Signore, provocarlo all'ira ". Qui vediamo l'intercessione di Mosè a favore del popolo, mostrando la loro compassione e la loro disposizione per digiunare e pregare per loro, anche di fronte alla gravità dei loro peccati.

Deuteronomio 9:21: "Poi ho preso il tuo peccato, il polpaccio che avevo fatto, l'ho bruciato e sono caduto su di esso, macinandolo molto bene, fino a quando non è stato alimentato; dalla collina." Questo verso descrive come Mosè brucia e distrugge il vitello d'oro che il popolo aveva fatto per adorare, come un atto di purificazione e pentimento davanti a Dio.

Deuteronomio 9:26: "Poi ho pregato il Signore, dicendo: o Signore Dio, non distruggere il tuo popolo e la tua eredità, che salvava con la tua grandezza, che prese dall'Egitto con una mano potente." Qui vediamo ancora una volta l'intercessione di Mosè a favore del popolo, mostrando la loro preoccupazione per la loro salvezza e la loro fiducia nella misericordia di Dio.

Deuteronomio 9:29: "Ma sono la tua gente e la tua eredità, che hai preso con la tua grande forza e il tuo braccio esteso." Questo verso mette in evidenza la relazione speciale tra Dio e il popolo di Israele, ricordando come Dio li ha liberati dall'Egitto con grande potere e dimostrando la loro fedeltà e impegno nei loro confronti.





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