Sapienza, 15

La Sacra Bibbia (Versione CEI 1974)

1 Ma tu, nostro Dio, sei buono e fedele, sei paziente e tutto governi secondo misericordia.

2 Anche se pecchiamo, siamo tuoi, conoscendo la tua potenza; ma non peccheremo più, sapendo che ti apparteniamo.

3 Conoscerti, infatti, è giustizia perfetta, conoscere la tua potenza è radice di immortalità.

4 Non ci indusse in errore né l'invenzione umana di un'arte perversa, né la sterile fatica dei pittori, immagini deturpate di vari colori,

5 la cui vista provoca negli stolti il desiderio, l'anelito per una forma inanimata di un'immagine morta.

6 Amanti del male e degni di simili speranze sono coloro che fanno, desiderano e venerano gli idoli.

7 Un vasaio, impastando con fatica la terra molle, plasma per il nostro uso ogni sorta di vasi. Ma con il medesimo fango modella e i vasi che servono per usi decenti e quelli per usi contrari, tutti allo stesso modo; quale debba essere l'uso di ognuno di essi lo stabilisce il vasaio.

8 Quindi con odiosa fatica plasma con il medesimo fango un dio vano, egli che, nato da poco dalla terra, tra poco ritornerà là da dove fu tratto, quando gli sarà richiesto l'uso fatto dell'anima sua.

9 Ma egli non si preoccupa di morire né di avere una vita breve; anzi gareggia con gli orafi e con gli argentieri, imita i lavoratori del bronzo e ritiene un vanto plasmare cose false.

10 Cenere è il suo cuore, la sua speranza più vile della terra, la sua vita più spregevole del fango,

11 perché disconosce il suo creatore, colui che gli inspirò un'anima attiva e gli infuse uno spirito vitale.

12 Ma egli considera un trastullo la nostra vita, l'esistenza un mercato lucroso. Egli dice: «Da tutto, anche dal male, si deve trarre profitto».

13 Costui infatti più di tutti sa di peccare, fabbricando di materia terrestre fragili vasi e statue.

14 Ma sono tutti stoltissimi e più miserabili di un'anima infantile i nemici del tuo popolo, che lo hanno oppresso.

15 Essi considerarono dei anche tutti gli idoli dei pagani, i quali non hanno né l'uso degli occhi per vedere, né narici per aspirare aria, né orecchie per sentire, né dita delle mani per palpare; e i loro piedi sono incapaci di camminare.

16 Un uomo li ha fatti, li ha plasmati uno che ha avuto il respiro in prestito. Ora nessun uomo può plasmare un dio a lui simile;

17 essendo mortale, una cosa morta produce con empie mani. Egli è sempre migliore degli oggetti che adora, rispetto a essi possiede la vita, ma quelli giammai

18 Venerano gli animali più ripugnanti, che per stupidità al paragone risultan peggiori degli altri;

19 non sono tanto belli da invogliarsene, come capita per l'aspetto di altri animali, e non hanno avuto la lode e la benedizione di Dio.




Versículos relacionados com Sapienza, 15:

Il capitolo 15 del libro della saggezza descrive la vanità degli idoli e la superiorità del Dio vero e vivo. Il messaggio centrale è che gli idoli sono creature senza vita che non hanno il potere di agire, pensare o rispondere ai loro adoratori. Al contrario, il Dio vivente è il creatore di tutte le cose ed è degno di adorazione e lode. Di seguito sono riportati cinque versi relativi agli argomenti trattati in questo capitolo:

Isaia 44:10: "Quanto è sciocco chi fa un Dio, un idolo per il suo danno!" Questo verso mette in evidenza la follia di adorare gli idoli, che sono realizzati dalle mani umane e non sono in grado di salvare o aiutare i loro adoratori.

Salmo 115:4-8: "I loro idoli sono argento e oro, lavorano dalle mani degli uomini. Hanno la bocca, ma non parlano; occhi, ma non vedono; hanno orecchie, ma non sentono; naso, ma non annusare; ma non si sentono; hanno i piedi, ma non camminano; nessun suono esce dalla gola. " Questo salmo descrive l'utilizzo degli idoli e la loro incapacità di agire, pensare o parlare.

Isaia 40:18-19: "Chi dovrai paragonare a Dio e quale somiglianza avrai davanti a lui? Questi versi evidenziano la superiorità di Dio in relazione agli idoli e affermano che non esiste nessuno o nulla che possa essere paragonato a Lui.

Geremia 10:5: "Poiché questi idoli sono una canna di canna, opera di un artificiale, non possono parlare; devono essere presi, perché non possono camminare. Non aver paura di loro, perché non possono fare il male o fare del bene. " Questo verso afferma che gli idoli sono inutili e senza potere e che non c'è motivo di temerli.

Isaia 45:20: "Congrega, vieni, vieni, si uniscono, quelli che sfuggono alle nazioni, non sanno nulla che guidano le loro immagini di sculture, fatti di legno e pregano un Dio che non può salvare." Questo verso mette in evidenza la follia di adorare idoli e afferma che coloro che li adorano non hanno conoscenza di Dio.





Fejezetek: