Fondare 389 Risultati per: peccato di adorazione di un polpaccio

  • Che diremo dunque? Che la legge è peccato? No certamente! Però io non ho conosciuto il peccato se non per la legge, né avrei conosciuto la concupiscenza, se la legge non avesse detto: Non desiderare. (Romani 7, 7)

  • Prendendo pertanto occasione da questo comandamento, il peccato scatenò in me ogni sorta di desideri. Senza la legge infatti il peccato è morto (Romani 7, 8)

  • e io un tempo vivevo senza la legge. Ma, sopraggiunto quel comandamento, il peccato ha preso vita (Romani 7, 9)

  • Il peccato infatti, prendendo occasione dal comandamento, mi ha sedotto e per mezzo di esso mi ha dato la morte. (Romani 7, 11)

  • Ciò che è bene è allora diventato morte per me? No davvero! E' invece il peccato: esso per rivelarsi peccato mi ha dato la morte servendosi di ciò che è bene, perché il peccato apparisse oltre misura peccaminoso per mezzo del comandamento. (Romani 7, 13)

  • Sappiamo infatti che la legge è spirituale, mentre io sono di carne, venduto come schiavo del peccato. (Romani 7, 14)

  • quindi non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. (Romani 7, 17)

  • Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. (Romani 7, 20)

  • ma nelle mie membra vedo un'altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente e mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra. (Romani 7, 23)

  • Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore! Io dunque, con la mente, servo la legge di Dio, con la carne invece la legge del peccato. (Romani 7, 25)

  • Poiché la legge dello Spirito che dà vita in Cristo Gesù ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte. (Romani 8, 2)

  • Infatti ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva impotente, Dio lo ha reso possibile: mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e in vista del peccato, egli ha condannato il peccato nella carne, (Romani 8, 3)


“Quanto maiores forem os dons, maior deve ser sua humildade, lembrando de que tudo lhe foi dado como empréstimo.” São Padre Pio de Pietrelcina