Maccabei 2, 12

27. Dopo la sconfitta e lo sterminio di questi, marciò contro la fortezza di Efron, nella quale era stanziato Lisia con una moltitudine di gente di ogni razza; davanti alle mura erano schierati i giovani più forti e combattevano vigorosamente, mentre nella città stavano pronte molte riserve di macchine e di proiettili.

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2 Maccabei 12 riferisce una battaglia guidata da Giuda Macabeu contro i Gentili che avevano distrutto una tomba ebraica e ucciso gli ebrei che erano lì. Giuda e il suo esercito hanno combattuto per vendicare la morte di questi ebrei e recuperare la tomba. Durante la battaglia, molti ebrei caddero e Giuda decise di raccogliere denaro per offrire sacrifici per i morti e aiutare le loro famiglie. Di seguito sono riportati cinque versi relativi agli argomenti trattati in 2 Maccabei 12:

2 Samuele 1:12: "E si sono lamentati, piansarono e digiunarono nel pomeriggio per Saul, e da Jonathan, suo figlio e per il popolo del Signore, e per la casa di Israele, perché erano caduti nel spada." Questo verso mostra la pratica del pianto e del digiuno per i morti, che è simile a quello che hanno fatto Giuda Macabeu e il suo esercito per gli ebrei che sono morti in battaglia.

Isaia 57:1: "I giusti percono, e non c'è nessuno che si preoccupi; e gli uomini divini sono presi, senza che nessuno capisca che i giusti sono presi dalla presenza del male". Questo versetto parla della morte di giusti e divini, che sono spesso dimenticati dalle persone, ma sono importanti agli occhi di Dio.

Ecclesiaste 3:1-2: "Per tutto c'è un'occasione e un tempo per ogni scopo sotto il paradiso: un tempo per nascere e un tempo per morire; un tempo da piantare e un tempo per raccogliere ciò che è stato piantato . " Questo verso evidenzia l'inevitabilità della morte e l'importanza di accettare che fa parte della vita.

Salmo 49:15: "Ma Dio riscatterà la mia anima dal potere della tomba, perché mi riceverà". Questo verso parla della credenza nella risurrezione e nell'aldilà, una credenza condivisa da molti ebrei e cristiani.

Romani 8:38-39: "Perché non sono sicuro che né la morte, né la vita, né gli angeli, i principali, né le cose future, nessun poteri, altezza, nessuna profondità, né qualsiasi altra creatura può separarci dell'amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore ". Questo verso mette in evidenza la credenza cristiana nella vittoria sulla morte attraverso l'amore di Dio in Gesù Cristo.