Sapienza, 14

La Sacra Bibbia (Versione CEI 2008)

1 Anche chi si dispone a navigare e a solcare onde selvagge invoca un legno più fragile dell'imbarcazione che lo porta.

2 Questa infatti fu inventata dal desiderio di guadagni e fu costruita da una saggezza artigiana;

3 ma la tua provvidenza, o Padre, la pilota, perché tu tracciasti un cammino anche nel mare e un sentiero sicuro anche fra le onde,

4 mostrando che puoi salvare da tutto, sì che uno possa imbarcarsi anche senza esperienza.

5 Tu non vuoi che le opere della tua sapienza siano inutili; per questo gli uomini affidano la loro vita anche a un minuscolo legno e, avendo attraversato i flutti su una zattera, furono salvati.

6 Infatti, anche in principio, mentre perivano i superbi giganti, la speranza del mondo, rifugiatasi in una zattera e guidata dalla tua mano, lasciò al mondo un seme di nuove generazioni.

7 Benedetto è il legno per mezzo del quale si compie la giustizia,

8 maledetto invece l'idolo, opera delle mani, e chi lo ha fatto; questi perché lo ha preparato, quello perché, pur essendo corruttibile, è stato chiamato dio.

9 Perché a Dio sono ugualmente in odio l'empio e la sua empietà;

10 l'opera sarà punita assieme a chi l'ha compiuta.

11 Perciò ci sarà un giudizio anche per gli idoli delle nazioni, perché fra le creature di Dio sono diventati oggetto di ribrezzo, e inciampo per le anime degli uomini, e laccio per i piedi degli stolti.

12 Infatti l'invenzione degli idoli fu l'inizio della fornicazione, la loro scoperta portò alla corruzione della vita.

13 Essi non esistevano dall'inizio e non esisteranno in futuro.

14 Entrarono nel mondo, infatti, per la vana ambizione degli uomini, per questo è stata decretata loro una brusca fine.

15 Un padre, consumato da un lutto prematuro, avendo fatto un'immagine del figlio così presto rapito, onorò come un dio un uomo appena morto e ai suoi subalterni ordinò misteri e riti d'iniziazione;

16 col passare del tempo l'empia usanza si consolidò e fu osservata come una legge. Anche per ordine dei sovrani le immagini scolpite venivano fatte oggetto di culto;

17 alcuni uomini, non potendo onorarli di persona perché distanti, avendo riprodotto le sembianze lontane, fecero un'immagine visibile del re venerato, per adulare con zelo l'assente, come fosse presente.

18 A estendere il culto anche presso quanti non lo conoscevano, spinse l'ambizione dell'artista.

19 Questi infatti, desideroso senz'altro di piacere al potente, si sforzò con l'arte di renderne più bella l'immagine;

20 ma la folla, attratta dal fascino dell'opera, considerò oggetto di adorazione colui che poco prima onorava come uomo.

21 Divenne un'insidia alla vita il fatto che uomini, resi schiavi della disgrazia e del potere, abbiano attribuito a pietre o a legni il nome incomunicabile.

22 Inoltre non fu loro sufficiente errare nella conoscenza di Dio, ma, vivendo nella grande guerra dell'ignoranza, a mali tanto grandi danno il nome di pace.

23 Celebrando riti di iniziazione infanticidi o misteri occulti o banchetti orgiastici secondo strane usanze,

24 non conservano puri né la vita né il matrimonio, ma uno uccide l'altro a tradimento o l'affligge con l'adulterio.

25 Tutto vi è mescolato: sangue e omicidio, furto e inganno, corruzione, slealtà, tumulto, spergiuro,

26 sconcerto dei buoni, dimenticanza dei favori, corruzione di anime, perversione sessuale, disordini nei matrimoni, adulterio e impudicizia.

27 L'adorazione di idoli innominabili è principio, causa e culmine di ogni male.

28 Infatti coloro che sono idolatri vanno fuori di sé nelle orge o profetizzano cose false o vivono da iniqui o spergiurano con facilità.

29 Ponendo fiducia in idoli inanimati, non si aspettano un castigo per aver giurato il falso.

30 Ma, per l'uno e per l'altro motivo, li raggiungerà la giustizia, perché concepirono un'idea falsa di Dio, rivolgendosi agli idoli, e perché spergiurarono con frode, disprezzando la santità.

31 Infatti non la potenza di coloro per i quali si giura, ma la giustizia che punisce i peccatori persegue sempre la trasgressione degli ingiusti.




Versículos relacionados com Sapienza, 14:

La saggezza 14 si occupa della follia dei popoli che adorano gli idoli e i mali che provoca, mentre esalta la saggezza in Dio. Ecco cinque versi relativi ai temi del capitolo:

Isaia 44:20: "Si nutre di ceneri, il cuore fuorviante lo discosta; non può salvarsi o dire:" Non è una bugia nelle mie mani? "" Questo versetto descrive l'inutilità del culto dell'idolo e come questo porta a inganno e mancanza di salvezza.

Salmo 96:5: "Tutti gli dei dei popoli sono idoli, ma il Signore ha fatto i cieli". Questo verso mette in evidenza la superiorità di Dio sugli idoli e indica la vera adorazione di lui.

Isaia 2:18: "E tutti gli idoli scompariranno completamente." Qui il profeta Isaia parla della fine degli idoli e di come saranno lasciati indietro quando viene stabilita la vera adorazione di Dio.

Atti 17:29: "Se la progenie di Dio, non dobbiamo pensare che la divinità sia simile all'oro, all'argento o alla pietra, scolpita dall'arte e dall'immaginazione dell'uomo". L'apostolo Paolo parla ai Greci di Atene sulla vera natura di Dio e su come non può essere rappresentato da idoli realizzati dalle mani umane.

1 Corinzi 10:19-20: "È quello di dire che il sacrificio offerto agli idoli è qualcosa? Non a Dio. E non voglio che tu abbia la comunione con i demoni." L'apostolo Paolo avverte i cristiani in Corinto per il pericoloso culto degli idoli e su come può portare alla comunione con i demoni invece di Dio.





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